Bande Dessinée - 1.4 - Andrea Pazienza

Bande Dessinée – Puntata 1.4 – Andrea Pazienza


Festeggiando il 60° compleanno di Andrea Pazienza #BandeDessinée propone un puntata che ne ripercorre la vita e le opere principali, da: Le Straordinarie Avventure di Penthotal Pompeo!

Paz, Nato il 23 maggio del 1956, è stato uno dei più importanti fumettisti nostrani, sparito a trentadue anni per overdose d’eroina, ha lasciato un segno indelebile che va al di là del mondo del fumetto nell’immaginario culturale non solo degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso.

Cosi l’autore si descriveva nel 1980:

“Mi chiamo Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza, ho ventiquattr`anni, sono alto un metro e ottantasei centimetri e peso settantacinque chili. Sono nato a San Benedetto del Tronto, mio padre è pugliese[…]. Disegno da quando avevo diciotto mesi, so disegnare qualsiasi cosa in qualunque modo. Da undici anni vivo solo. Ho fatto il liceo artistico, una decina di personali e nel `74 sono divenuto socio di una galleria d`arte a Pescara: “Convergenze”, centro di incontro e di formazione, laboratorio comune d`arte. Sempre nel `74 sono sul Bolaffi.Dal `75 vivo a Bologna. Sono stato tesserato dal `71 al `73 ai marxisti-leninisti. Sono miope, ho un leggero strabismo […]. Dal `76 pubblico su alcune riviste. Disegno poco e controvoglia. Sono comproprietario del mensile “Frigidaire”. Mio padre, anche lui svogliatissimo, è il più notevole acquerellista ch`io conosca. Io sono il più bravo disegnatore vivente. Amo gli animali ma non sopporto di accudirli. Morirò il sei gennaio 1984.”

E Nella monografia “l’autore e il fumetto” aggiunge:

“Sono sempre stato negato in matematica, ma sono sempre stato formidabile in disegno quando ero ragazzo scatenavo la matematica che mi mancava a livello aritmetico scolastico tutta nel disegno. Ora a rivedere quei disegni, vedo soprattutto una enorme presunzione, in pratica fin dai primordi ho sempre sostenuto di essere bravo, eccelso, anche perché mio padre, che è un’artista, indulgeva su questo mio tratto e ne alimentava la vanità.[…]Il mio primo disegno l ho fatto a 18 mesi, era un oro, questo testimonia quanto forte era forte in me il bisogno di disegnare!”

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