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Oggi è una giornata importante per la Polonia. Per la seconda volta nel giro di poche settimane il paese si è fermato, bloccato da uno sciopero a cui hanno aderito migliaia di donne. Lo sciopero nero, così chiamato per il colore indossato dalle manifestanti, ha l’intento di cambiare la vergognosa legge che vieta l’aborto. Con la mobilitazione del 4 ottobre scorso, le donne polacche sono riuscite a fermare la proposta di legge che prevedeva l’abolizione dell’aborto anche nei casi di stupro, di malformazione del feto e di pericolo per la madre. Questo ulteriore scempio è scongiurato, ma rimane determinata la volontà di cambiare le cose. Di affermare il diritto di ricorrere all’aborto, e di decidere in autonomia del proprio corpo e del proprio futuro. La battaglia della Polonia è la stessa combattuta in moltissimi altri paesi del mondo, dove l’aborto è illegale e la donna continua a pagare il prezzo altissimo di una società ancora maschilista. Molte le piazze che hanno manifestato il sostegno alla lotta Polacca. Roma ha risposto alla chiamata, e armate di ombrelli e cartelli ci si è date appuntamento sotto l’ambasciata polacca della Santa Sede. Una preview  della grande manifestazione del 26 novembre che riempirá le strade di questa nostra capitale, non scevra da una cultura maschilista e violenta, ancora troppo lontana dalla città che vorremmo, ancora troppo cattolica.
#Iodecido #nonciavretemaicomevoletevoi