“Parental Control”, un format a cura di Luke de Duke non adatto ai minori di 33 anni sulla cultura pop italiana.
Siamo un paese cresciuto davanti agli schermi, grandi e piccoli. Da noi, ad esempio, colui che oggi è il Nonno d’Italia amato dai bimbi in una popolare serie tv è la stessa persona che qualche decennio fa interpretava allupati professori di mezza età che molestavano pesantemente studentesse minorenni. Un altrettanto popolare conduttore del finto tg più famoso di Mediaset, considerato giustiziere e paladino dei più deboli contro i potenti, è la stessa persona che era al timone del varietà più viscido, razzista e sessista della televisione italiana, sempre sulle reti del Biscione.
Al tempo stesso, non bisogna far passare inosservati sketch comici e satirici molto pungenti purtroppo finiti spesso in pellicole di serie B: dalle battute antispeciste di Celentano a quelle contro il capitalismo di Totò, passando per le rivendicazioni sindacali del “compagno” Pozzetto e quelle sulla parità dei sessi della Sora Lella.
Il tutto miscelato musicalmente senza distinzioni di genere e con un unico motto: a prima mattina, occhi e sorrisi aperti!
Tutto questo è Parental Control, il format che vi mette in imbarazzo in quanto italiani.