Repressione e diritto di resistenza. Legittimare le lotte sociali, costruire un movimento antipenale.


audio integrale dell’assemblea al Nuovo Cinema Palazzo a San Lorenzo – Roma

Il 23 marzo prossimo i comitati, i movimenti, le associazioni, le singole e i singoli che da anni si battono contro le grandi opere inutili e imposte e per la giustizia ambientale e sociale scenderanno in piazza a Roma: la prima e la migliore manifestazione di alternativa alla perpetuazione degli interessi del potere economico e alla deriva repressiva dello Stato che il governo gialloverde rappresenta in continuità trasformista con le politiche neoliberiste.

Il giorno prima il percorso aperto con l’assemblea romana del 5 dicembre, per una opposizione alla deriva verso lo Stato penale e al modello disciplinare e di incarcerazione di massa che cresce accanto al controllo sociale, propone una nuova tappa: un primo appuntamento nazionale, in dialogo con quanti e quante hanno sperimentato sulla pelle propria e delle lotte dei territori aggrediti e militarizzati i dispositivi di repressione ai quali la Legge Salvini intende ora imprimere un salto di qualità in direzione di un compiuto governo di polizia.

Torneremo dunque, stavolta con i movimenti che hanno rappresentato la prima linea del conflitto con lo Stato di sicurezza posto al servizio di un capitalismo estrattivo e di predazione, a confrontarci sulle priorità e le forme di un’azione politica capace di contrastare la stretta repressiva e di provare a mettere in discussione l’interezza di quei dispositivi disciplinari che sovrappongono ormai prassi poliziesche a procedure giudiziarie e che incombono sulle lotte collettive come su ogni alterità espressa nella società rispetto alle istanze ingiuntive del controllo.

Lo faremo il 22 marzo dalle ore 17 al Cinema Palazzo di Roma insieme a portavoci del movimento NoTAV e dei movimenti NoTAP e NoMUOS e insieme a voci autorevoli di giuristi e intellettuali in posizione critica nei confronti della macchina politico-giuridica del securitarismo e del modello di società che vi è sotteso.

sito ufficiale dell‘Osservatorio della Repressione