Grande Come una città Tomaso Montanari: “Caravaggio a Fidene” “Porto Ercole, luglio 1610: la vita che finisce qua, in queste spiagge, in questo mare, è una vita che spacca in due la storia dell’arte europea, davvero nulla sarà più come prima dopo Caravaggio.

La sua fama è una fama oscillante, in certi momenti è stato condannato come un grande eretico, come un distruttore dell’arte, come una peste; oggi invece una enorme folla osanna Caravaggio come una pop star, soprattutto come un grande prodotto di mercato”.

Tomaso Montanari in La vera natura di Caravaggio
(Luca Criscenti, 2016, Rai 5)

Noi non entreremo nel circo equestre di Caravaggio, non seguiremo questo spettacolo a getto continuo. Accompagnati da Tomaso Montanari, critico dell’arte e narratore brillante, cercheremo di trovare Caravaggio nei suoi quadri, di guardare alle sue opere e alla sua vita con occhi nuovi.

Tomaso Montanari (1971, Firenze) è critico dell’arte, studioso di età barocca e della storia del patrimonio culturale. Si è formato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha insegnato per lungo all’Università degli Studi di Napoli Federico II e oggi è professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università per Stranieri di Siena.

Scrive su Il Fatto Quotidiano, per il quale ogni lunedì tiene la rubrica Le pietre e il popolo, e su il Venerdì di la Repubblica, con la rubrica Ora d’arte. Ha ideato e condotto per Rai5 due serie televisive, dedicate a Bernini e a Caravaggio, e la serie Favole, forme figure per ILOFT, la tv del Fatto Quotidiano.

Tra le sue pubblicazioni, A cosa serve Michelangelo? (Einaudi 2011), La madre dei Caravaggio è sempre incinta (Skira 2012), Le pietre e il popolo (minimum fax 2013), Istruzioni per l’uso del futuro.

Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà (minimum fax 2014), Privati del patrimonio (Einaudi 2015), La libertà di Bernini (Einaudi 2016), Contro le mostre (Einaudi 2017), con Vincenzo Trione, e Costituzione italiana. Articolo 9 (Carocci 2018).

È presidente dell’associazione di cultura politica Libertà e Giustizia e nel 2017 ha dedicato un piccolo libro all’impegno civile degli intellettuali, Cassandra muta (Edizioni Gruppo Abele, 2017).

Sul suo blog scrive: «Sono convinto che gli storici dell’arte servano a fare entrare le opere d’arte nella vita intellettuale ed emotiva di chi si occupa di tutt’altro. Penso anche che l’amore per la storia dell’arte non debba essere un fatto privato (o peggio un’evasione, o un modo per non pensare), ma pubblico e ‘politico’. L’articolo 9 della Costituzione ha, infatti, mutato irreversibilmente il ruolo del patrimonio storico e artistico italiano, facendone un segno visibile della sovranità dei cittadini, dell’unità nazionale, e dell’eguaglianza costituzionale, perché ciascuno di noi (povero o ricco, uomo o donna, cattolico o musulmano, colto o incolto) ne è egualmente proprietario…».

Caravaggio, pseudonimo di Michelangelo Merisi (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610), è stato un pittore italiano. Formatosi tra Milano e Venezia e attivo a Roma, Napoli, Malta e in Sicilia fra il 1593 e il 1610, fu uno dei più celebri pittori italiani di tutti i tempi, assurto a fama universale solo nel XX secolo, dopo un periodo di oblio.
I suoi dipinti, che combinano un’analisi dello stato umano, sia fisico, sia emotivo, con uno scenografico uso della luce, hanno avuto forte influenza sulla pittura barocca.

Animo particolarmente irrequieto, nella sua breve esistenza affrontò gravi vicissitudini. Data cruciale per l’arte e la vita di Caravaggio fu il 28 maggio 1606: responsabile di un omicidio durante una rissa e condannato a morte, dovette sempre fuggire per scampare alla pena capitale. Il suo stile artistico influenzò direttamente o indirettamente la pittura dei secoli successivi, costituendo la corrente del caravaggismo.
[https://it.wikipedia.org/wiki/Caravaggio]

Istituto Comprensivo Fidenae
via Don Giustino Russolillo, 64
Ingresso libero

* info: grandecomeunacitta@gmail.com
* web: www.grandecomeunacitta.org 

video e montaggio a cura di labtv