Si continua a parlare di Maghreb e in particolare di Tunisia. Patrizia Mancini, giornalista italiana residente in Tunisia, ci racconta l’attuale situazione politica ed economica, svelandoci i buchi neri di un paese in difficoltà. Nonostante alcuni importanti passi avanti fatti nel post rivolta, la Tunisia soffre ancora moltissimo di una situazione finanziaria difficile e aggravata dalla corruzione. Patrizia ci racconta anche, proprio all’indomani della meravigliosa manifestazione chiamata dal percorso femminista NonUnaDiMeno, la condizione della donna in Tunisia. Sebbene l’estate 2017 abbia segnato un passo importante verso il superamento di alcuni scogli secolari in tal senso, attraverso l’adozione della legge integrale contro la violenza di genere e la violenza domestica, sulla parità tra i generi – che ha sancito la possibilità di denunciare per molestie e l’abolizione dei matrimoni riparatori (che permetteva ad uno stupratore di poter “riparare” la violenza fatta ad una minore di 15 anni attraverso il matrimonio) – rimangono ancora lacune importanti e diritti ancora non riconosciuti.
Attraverso alcuni racconti, Patrizia ci restituisce lo scenario di un paese fortemente maschilista e patriarcale, in cui una donna arriva a scegliere di non fumare nei luoghi pubblici per non essere oggetto di sguardi e commenti.
A fare da sfondo a questa interessante chiacchierata, le note e le melodie nordafricane.