Afrin e il Kurdistan, sotto attacco della TurchiaAfrin

Lunedi 27 gennaio abbiamo dato spazio a ciò che è accaduto nella regione siriana di Afrin, dove il popolo curdo è stato attaccato dalla Turchia.

Da venerdì 19 gennaio sono già centinaia i raid aerei condotti contro la regione curda, oltre 20 i morti ad oggi, tra cui 8 bambini. Il popolo curdo si trova nuovamente sotto assedio, nella stessa regione in cui, con una resistenza esemplare, è riuscito a strappare il territorio all’ISIS. Davanti il silenzio assordante della comuità internazionale, quella che si muove e si attiva è la comunità di movimenti e associazioni, spazi e reti che sostengono la ReteKurdistan, che ha già lanciato una serie di iniziative ed eventi a sostegno di Afrin. Al telefono con noi Rodi, attivista del Centro Culturale Ararat di Roma, che ci spiega le ragioni del popolo Curdo, e l’assedio totalmente ingiustificato e criminale di una Turchia folle e malata.

di seguito l’appello della Rete Kurdistan per una mobilitazione in difesa di Afrin e il Kurdistan:

La Rete Kurdistan, già mobilitata per la manifestazione nazionale del 17 febbraio a Roma in ”sostegno della liberazione di Öcalan e delle prigioniere e dei prigionieri politici, per la libertà e la giustizia per il popolo curdo”, chiama alla risposta immediata in tutte le sedi politiche e istituzionali, richiede l’esclusione dalla Turchia dal Consiglio d’Europa, fa appello a Papa Francesco dell’urgente necessità di rifiutare l’incontro con il boia Erdogan previsto per il 5 febbraio prossimo.

L’assemblea rilancia inoltre l’appello dell’Ufficio Informazione del Kurdistan in Italia e le sue richieste alla comunità internazionale:

  • Afrin è stata una delle regioni più stabili e sicure della Siria negli ultimi cinque anni. In tale contesto, la città ha accolto un numero di sfollati interni pari alla propria popolazione originale. Le Nazioni Unite e la Coalizione Internazionale devono assicurare il permanere della stabilità e della sicurezza di Afrin. Afrin deve essere protetta da attacchi esterni.

  • Afrin non è una minaccia per la Turchia e non ha attaccato nessuno. Lo stato turco sta attaccando Afrin perché esso è contrario ai Curdi e ai progressi che hanno ottenuto. Questa realtà non deve essere trascurata e gli attacchi dello stato turco devono essere impediti.

  • La Russia, che è responsabile dello spazio aereo di Afrin, non deve essere una spettatrice di fronte agli attacchi della Turchia e deve impedire qualunque simile dimostrazione di aggressività.

  • Gli attacchi dello stato turco contro Afrin, il Rojava e l’intera Siria del Nord sono un vantaggio per l’ISIS e altri gruppi Salafiti. La Coalizione Internazionale contro l’ISIS deve prendere delle precauzioni in merito e deve impedire gli attacchi dell’esercito turco.

  • Lo stato turco in Siria è una forza d’occupazione. La comunità internazionale non deve essere una spettatrice di fronte a questa situazione e bisogna fare in modo che l’esercito turco abbandoni il territorio siriano.

#defendAfrin