In un paese dalle grandi difficoltà sociali ed economiche come il Mali, una delle (poche) possibilità per chi vuole sopravvivere è quella di andare a lavorare nelle miniere d’oro. Attività tanto pericolosa quanto diffusa: nel solo 2016 in Mali sono stati estratte 50,9 tonnellate d’oro, il che rende il paese il terzo più grande produttore al mondo, secondo solo al Sudafrica e al Ghana.
Ma il ricavo di questo lavoro finisce per lo più nelle tasche del “capo”, mentre chi rischia quotidianamente la vita scendendo nelle gallerie senza alcun tipo di protezione guadagna a malapena abbastanza per mantenersi.
Ne abbiamo parlato con Keyta e Sadio, migranti maliani.