Un risveglio terribile quello di stamane a Roma, per la seconda volta, la prima lo scorso 25 Aprile, nel pieno della scorsa notte è stato intenzionalmente appiccato il fuoco alla libreria indipendete di Cento Celle La Pecora Elettrica.
Mentre la notizia viaggia e la solidarietà si attiva Valerio amico e dipendente della Pecora Elettrica ci racconta la situazione.
Noi di Radiosonar siamo passati stamane ad esprimere il nostro sostegno e la nostra piena solidarietà, Claudia ci racconta la situazione.
Passeggiata di autodifesa popolare a Centocelle. Mercoledì 6 Novembre. Ore 19. Piazza dei Mirti.
Stanotte la libreria Pecora Elettrica ha subito un secondo attentato incendiario, a un giorno dalla riapertura. Riapertura fortemente voluta e sostenuta fattivamente ed economicamente dalla solidarietà di un intera comunità che in questi mesi si è mobilitata. Quello che è successo stanotte non passerà sotto silenzio. Questo vogliamo dirlo subito. Ci mobilitiamo come cittadini e antifascisti che fanno parte della comunità di Centocelle per rispondere a chi vuole diffondere odio e paura nel nostro quartiere.
Oggi dobbiamo dare una grande risposta a questo vile attacco a un luogo che tutti sentiamo vicino, per dimostrare che le comunità che vivono il territorio sanno resistere e difendersi se messe sotto attacco.
L’episodio di stanotte, infatti, è solo l’ultima e più eclatante manifestazione di una serie di problematiche che affliggono il quadrante di Roma est tutto.
La cementificazione selvaggia a favore delle grandi speculazioni immobiliari, gli sfratti delle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, il processo di gentrificazione che ha investito varie zone dal Pigneto a Torpignattara per arrivare infine anche a Centocelle, con tutti gli affari legali ed illegali che esso comporta, ci mettono di fronte a una quotidianità di territori in profonda trasformazione tutta volta all’arricchimento di pochi e che non tiene conto delle reali esigenze di chi li abita.
Di fronte a tutto questo non possiamo rimanere immobili, perché pensiamo che invocare più sicurezza delegando il controllo dei nostri quartieri alle forze di polizia non serva a difenderci da episodi come quello di stanotte.
Dobbiamo invece organizzarci e sviluppare rapporti mutuali e solidali tra abitanti per costruire una comunità resistente.
La sicurezza dei nostri quartieri e delle nostre strade la fanno gli abitanti che li attraversano e li vivono quotidianamente.
Se toccano un* toccano tutt*!
Togliamo spazio agli affaristi e agli speculatori!
Assemblea Antifascista Territoriale di Roma Est