La Discoteca del Diavolo 4.20 – Avevo una casetta piccolina a Baton Rouge
Il Blues come rifugio
Il Blues come silenziosa cura al mal d’anima (che poi degrada disgraziatamentee nel corpo: il Blues come zona franca della vita. Dove i dolori, condivisi perchè suonati, innescano un meccanismo omeopatico. Curare il dolore col dolore: il segreto del rock’n’roll, figlio del Blues. Così, stasera, il “Servizio” prevede una lunga tirata di ascolti di personaggi dalla biografia incerta, brevi meteore, silenziose e validissime carriere tutte insieme a raccontare delle asprezze della vita; per i temi trattati, non c’è cornice migliore di quella che potete ritagliare con piano, chitarra e armonica. Da accompagnare con amari sopra i 40 gradi, grappe secche, gin (se vi sentite un po’ Bessie Smith…) o quel che diavolo – è il caso di dirlo – volete.
La Discoteca del Diavolo del 24/03/2021 – Avevo una casetta piccolina a Baton Rouge.
1. Archie Edwards – Greyhound bus Blues
2. Tarheel Slim – Somebody changed the lock
3. Charlie Spand – Dreamin’ the Blues
4. Little Hat Jones – Rollin from side to side
5. Buddy Boy Hawkins – Voice throwing Blues
6. Cannon’s Jug Stompers – Going to Germany
7. Dan Pickett – Ride to a funeral on a V-8
8. Gene Campbell – Levee camp man Blues
9. Curtis Jones – Itty Bitty Jitter Bug
10. Henry Townsend – She drove me to drinking
11. Eddie Boyd – Save her, doctor
12. James Cotton – South side Boogie
13. Smoky Babe – I’m broke and i’m hungry
14. Joe Calicott – Down to the river Jordan
15. Johnie Lewis – My mother often told me
16. Robert Richard , James “Rabbit” Jones – Death bells Blues
17. Will Ezell – Freakish mistreater Blues