Racconti e testimonianze su una generazione costretta a dimenticare senza aver saputo nulla.

“Frente al desaparecido en tanto éste como tal, es una incógnita el desaparecido. Si el hombre apareciera tendría una tratamiento X, si la aparición se convirtiera en certeza de su fallecimiento tiene un tratamiento Z, pero mientras sea desaparecido no puede tener un tratamiento especial es un desaparecido, no tiene entidad no está ni muerto ni vivo, está desaparecido, frente a eso no podemos hacer nada, atendemos al familiar.”

“Di fronte al desaparecido in quanto tale, è un’incognita il desaparecido. Se l’uomo apparisse avrebbe un trattamento “X”, se l’apparizione si convertisse in una certezza di morte, avrebbe un trattamento “Z”, ma, mentre rimane desparecido, non puo’ avere un trattamento sepciale, è un desaparesido. Non ha un’entità, non è né vivo né morto, è desaparesido e di fronte a questo non possiamo fare nulla, se non stare al fianco dei familiari.”

Con queste parole, nel 1979, Jorge Videla, tenente generale del regime della Giunta Militare in Argentina, rispondeva alle domande di un coraggioso giornalista che tentava di avere risposte sulla “questione desaparecidos”. Tra il 1976 e il 1983, in Argentina, sono scomparsi fino a 30.000 dissidenti o sospettati tali.
Squadre non ufficiali procedevano agli arresti dei dissidenti politici (molti dei quali definiti tali da altri arrestati che sotto tortura erano costretti a “fare nomi”) mediante rapimenti notturni. Jorge Videla (condannato a due ergastoli e 50 anni di carcere) era a capo della Giunta militare che con il terrore per quasi dieci anni ha governato il paese latino-americano.
In un momento in cui il reato di tortura nel nostro paese è stato introdotto per essere immediatamente attaccato da rappresentanti del Governo e sul quale ogni ragionamento giuridico e politico porta alla consapevolezza che questo reato difficilmente potrà essere applicato, abbiamo deciso come Chikama: Diritti in Onda di riprendere la nostra trasmissione affrontando e raccontando una storia che deve ancora trovare una conclusione. Per far questo, partiamo dal racconto di chi battendosi strenuamente ogni giorno della propria vita ha portato alla luce le storie delle tante figlie e dei tanti figli che sono scomparsi e mai più ritrovati: le madri e le nonne di plaza de Majo.

Sono intervenuti: Avv. Simona Filippi, legale nel processo Condor in Italia, Germana Villetti, rappresentante dell’Associazione “Madri per Roma città aperta”, Federico Tulli, autore del libro “Figli Rubati”, Alessia Oteri, presidente del “Metis Teatro” e regista dello spettacolo teatrale “Se un giorno mi dimenticherai”.

Presentazione a cura di Riccardo Bucci, Ester Trevisan, Andrea Visconti, Chiara Moncada

Una puntata aperta al pubblico, su Radiosonar.net, anche per continuare a difendere una radio libera e uno spazio, quello del Sans Papiers, che nonostante sia sotto attacco, continua a resistere.
Aqui no se rinde nadie!
#LaFestaCominciaAdesso