E invece si ripete… repressione, violenza, guerra, fascismo, occupazione, cancellazione delle culture originarie, perché molte persone si rifiutano di attraversarla questa memoria, di piangere per quei corpi in lotta fermati, torturati, scomparsi, violati. Quei volti in cui riconosci il tuo volto e quello di tantx altrx compa che con te hanno camminato in strade diverse, in territori diversi ma con lo stesso desiderio di trasformazione, liberazione e giustizia. E ci siamo ancora con le nostre resistenze, lotte perché come dice una meravigliosa canzone di ribellione spagnola … può darsi che né io né te la vedremo ma avremo dato il nostro contributo perché succeda!
También será posible Que esa hermosa mañana Ni tú, ni yo, ni el otro La lleguemos a ver; Pero habrá que forzarla Para que pueda ser.
Il museo della memoria a Santiago
“Il fascismo è la reazione del capitalismo alla sua propria crisi. Nel capitalismo che ha il potere dirige la società in accordo con i suoi interessi sfruttando chi lavora che lottano contro questa dominazione.
Quando i movimenti popolari diventano pericolosi per la continuazione stessa del sistema e la borghesia comprende che la “democrazia istituzionale” tra virgolette non è sufficiente a contenere l’avanzata del cambiamento decide di eliminarlo con la forza”.
Le torture e gli stupri
“Non fu solo violenza politico sessuale o una violenza politica che colpisce una parte specifica del tuo corpo, colpiva il corpo collettivo in tutta la sua interezza”
“Non so chi lo fece perché erano tutti incappucciati. Quello che so è che la mia vita non fu mai più la stessa e mai più sarà come prima.”
“Ci picchiavano e ci dicevano che eravamo puttane, cattive madri e che facevamo cose da uomini”
“Solo ora posso parlare quasi normalmente di quello che ho vissuto perché prima era me me un problema enorme poterne parlare perché ci si sente sporche e colpevoli”
Dalla repressione e la censura nasce cosi la resistenza e la disobbedienza culturale.
Racconto qui tutto il percorso del museo. All’ingresso un monito “Apprendere dalla memoria… ” sempre assolutamente attuale