Il diavolo è come un ciclo produttivo continuo:

non può, non deve, interrompere la sua attività, mai. Questo lo rende sempre attento al tempo presente e a come la sua traccia viene ad imprimersi nei suoni della contemporaneità musicale che alla “Musica del diavolo” fa riferimento. In ragione di ciò, questa volta il buon vecchio Tiedbelly, vi condurrà attraverso suoni e musicisti che, al giorno d’oggi, propongono rielaborazioni e riassemblaggi attualizzati dei suoni del blues e del rythm & blues. La curiosità è che mai come in questa occasione le figure emergenti appartengono alla mondo dei bianchi a cui va riconosciuto il merito di aver frequentato con tanta passione e dedizione la cosiddetta musica del diavolo da riuscire oggi a darne una versione più che rispettosa e apprezzabile.

Mentre tra i giovani musicisti neri, la rielaborazione delle proprie radici

è ormai un discorso fatto e finito e l’innovazione delle forme, compiuta, e dunque, un ritorno ad esse alle volte risulta suonare poco convinto quando non addirittura mal posto, la lunga digestione delle forme “Black” da parte dei visi pallidi ci restituisce un suono più rispettoso e, perché no, valido nel suo complesso. In questa strana diacronia in cui le stesse forme musicali suonano contemporaneamente al passato, se proposte da bianchi, e al futuro anteriore, se da neri, il formato confezionato dai primi può spesso rivelarsi vincente e più “black” di quello proposto dai secondi: un po’ come dire che oggi la conservazione e tutela del patrimonio originario della musica del diavolo sono portate avanti con maggior scrupolo da chi, con la comunità culturale che inventò quelle forme e quei suoni, non avrebbe nulla a che fare e, fondamentalmente, ne era il vessatore. Più realista del re, la versione bianca odierna della musica del diavolo ci dice che il vessatore padroneggia ormai con sicurezza un linguaggio che per molto tempo gli risultò quasi esoterico, nel suo misterioso fascino. Forse questo è, senza volerlo, il più gobbo dei colpi, giocato dal satanasso ai fratelli dalla pelle scura.