Vagando zitti zitti per l’archivio musicale del diavolo, si attraversano ambienti dalle geometrie lovecraftiane e si arriva ad un settore denominato semplicemente: “DONNE” dove si viene sovrastati dall’enorme quantità di titoli sconosciuti che ci raccontano, delle donne del blues, una storia diversa e più interessante.
La letteratura disponibile sul blues ha quasi sempre dato esclusivo risalto alla vocalità delle interpreti non insistendo affatto sulle doti di strumentiste che molte di loro potevano vantare. Per questo la storia raccontata nel secondo episodio de La Discoteca del Diavolo vuole essere un contributo volto a rendere giustizia ad alcune delle tante chitarriste, bassiste, armoniciste e via così che riuscirono a sfondare, in un universo quanto mai maschile ma che non sono state adeguatamente riconosciute come esponenti di spicco di quel linguaggio strumentale e musicale.
Bessie Jones – Titanic
Mamie Smith – Don’t mess with me
Victoria Spivey – Dope head Blues
Ma Raney – Traveling Blues
Memphis Minnie – Hoodoo lady
Sister Rosetta Tharpe – Can’t sit down
Big Mama Thornton – Hound dog
Matana Roberts – Woman red racked
Odetta – Another man done gone
Sylvia Embry & Jimmie Dawkins – You treat me so mean
Nina Simone – Funkier than a mosquito’s tweeter
Billie Holiday – I’m a fool to want you
Algia Mae Hinton – Cook cornbread for your husband
Carolina Chocolate Drops – Country girl
Holly Golightly – Mellow down easy
Marisa Anderson – Deep gap
Francesca Cannatella – Fuga sui tetti
Jolie Holland – Old fashioned morphine
Geeshie Wiley – Last kind words Blues