All’alba del 20 settembre Polizia e Azienda sanitaria hanno fatto irruzione al Rifugio Cuori Liberi di Sairano (Pavia) per abbattere tutti i maiali, quelli contagiati da peste suina e quelli ancora sani.

Qui l’intervista che Fede ha rilasciato a Radio Onda D’Urto

Le persone barricate nel rifugio da venerdì scorso, si sono opposte con tutte le loro forze al tentativo di sgombero per impedire l’uccisione dei suini ospiti del santuario. Sono state portate via di peso dalle forze dell’ordine, molte sono state picchiate con tirapugni e manganelli, alcune fatte salire sulle camionette della celere e portate via senza rispettare i protocolli di sicurezza e sanificazione. Per uno di loro colto da malore non è stato chiesto soccorso dalle forze dell’ordine.

Dopo 14 giorni di presidio permanente, coordinato dalla Rete dei santuari di animali liberi, che aveva visto la partecipazione di centinaia di attivistə provenientə da tutta Italia, i maiali sopravvissuti sono stati uccisi dai veterinari dell’Ats. I suini, lo ricordiamo, sono animali da compagnia, salvati dai mattatoi e sottratti definitivamente alla produzione alimentare. Le persone si sono frapposte fisicamente e in modo non violento tra le forze dell’ordine e l’area dove erano tenuti i maiali, incatenandosi ai cancelli e resistendo ai tentativi di sgombero prima che il cancello del rifugio fosse sfondato dalla polizia.

 

Subito dopo alcuni veterinari incaricati dell’Azienda sanitaria locale, scortati dalla polizia, sono entrati per uccidere i maiali e c’è statoun ultimo tentativo di fermare con i propri corpi la strage. Ma i vigili del fuoco hanno segato il recinto metallico per permettere l’esecuzione. Il portavoce e volontario del rifugio, Roberto Manelli, lu attivistu che stavano filmando i fatti e chi faceva resistenza pacifica all’interno del rifugio sono stat portat via con la forza. Dopo 14 giorni di presidio permanente, coordinato dalla Rete dei santuari di animali liberi, che aveva visto la partecipazione di centinaia di persone provenienti da tutta Italia, i maiali sopravvissuti sono stati uccisi. “Avevamo dichiarato che avremmo fatto tutto il possibile per impedire questo inutile massacro, abbiamo resistito il più possibile anche se sapevamo di essere in minoranza”, ha dichiarato uno degli attivisti accorsi al rifugio questa mattina. “Già da ieri i controlli delle volanti e dei droni della polizia si erano intensificati lasciandoci supporre uno sgombero imminente. Ci siamo quindi organizzati richiamando quanta più gente possibile sia come testimoni, sia per cercare di impedire ai veterinari di entrare. Lo consideriamo un nostro preciso dovere e un atto dovuto verso degli animali che sono stati sottratti allo sfruttamento per vivere liberi e in salute e perché non possiamo permettere che questo avvenga un domani in altri rifugi, il cui status protegge e tutela gli animali ospiti.

 

Purtroppo non sempre ciò che è considerato legale e ciò che è giusto coincidono. La storia ce lo insegna con tante altre lotte che in passato erano considerate fuorilegge, e per questo punite, lotte che oggi sono ritenute sacrosante e normali, come le lotte dei popoli afroamericani o quelle contro il patriarcato. Un giorno anche la nostra lotta sarà ritenuta normale e giusta”. “Per questo, nonostante la sconfitta, continueremo a lottare per difendere i rifugi e l’idea che essi rappresentano: un’alternativa di convivenza rispetto a un sistema che uccide per profitto, una società dove persone umane e non umane possano coesistere senza una graduatoria di valore e senza sfruttamento, dove tutti gli animali possano vivere pienamente la loro esistenza come soggetti e non come risorse da sfruttare e sacrificare (letteralmente macellare) sull’altare degli interessi economici. Una società in cui riscoprirci parte della vita e non suoi dominatori”.

Qui l’audio di Geo di Ribellione Animale che ha organizzato nella giornata del 20 uno sportello online di supporto per lu attivistu antispecistu che a vari livelli sia nel presidio che nei loro territori hanno vissuto con dolore e rabbia quella che non possiamo come abbiamo fatto nel titolo che definire UNA STRAGE inaccettabile.

TRANSfemmINonda del 20/09/2023 – La strage dei Cuori Liberi

foto di Cristina Bianchi