16 January 2019  /  La Discoteca del Diavolo

Settore gotico dedicata all’ American Gothic

Evasa la pratica di scalette autobiografiche e settori che il satanasso affida alle sue cure, il buon vecchio Tiedbelly torna alle sue passeggiate nell’archivio infernale. Attratto da un settore denominato “Gotico“, memore degli studi universitari di paleografia e storia medievale, si ritrova al cospetto di una sotto-divisione del settore gotico dedicata all’ American Gothic.

Termine nato grazie a Grant Wood che dipinse una tela a olio intitolata “American Gothic” all’inizio degli anni ’30, l’espressione “gotico americano” è, oggi, un campo multidisciplinare che va dall’arte figurativa, alle serie tv, fino alla musica.
In ambito musicale, col termine “American gothic” si è voluto fare riferimento ad una forma di folk, elettrificato o meno in cui riferimenti biblici, un immaginario fatto di anime dannate, storie di morte, murder ballads e accessori semantici vari vanno ad innestarsi su tessuti musicali molto diversificati ma riferiti univocamente alle forme classiche della tradizione americana, per lo più bianca. Sarà la cattiva coscienza di una collettività psicologicamente mai risolta? O è soltanto la fascinazione per un’iconografia fatta di zampe di gallina, banjo, whiskey di contrabbando e omicidio? A voi l’ardua sentenza.

La Discoteca del Diavolo puntata 2.10 16/01/2019 – Playlist

  • Dom Flemons – Charming Betsy
  • Harry Dean Stanton – Blue eyes crying in the rain
  • Ray Wylie Hubbard – Lucifer and the fallen angel
  • T-Bone Burnett – It’s not too late
  • Stan Ridgway – Foggy river
  • Steve Gunn – Mr franklin
  • Drive By Truckers – Where the devil don’t stay
  • Shortstack – Wrecking ball
  • The Devil Makes Three – Dynamite
  • Woven Hand – Kingdom of ice
  • Those Poor Bastards – Necroshpere
  • Murder By Death – Three men hanging
  • Whiskey Folk Ramblers – Ramblin’ man
  • William Tyler – Hotel Catatonia
  • Wayne Hancock – Best to be alone