26 May 2021  /  Tiedbelly

Riallacciando il filo, teso nella scorsa settimana, intorno alla vita e alla musica dei Rolling Stones, ripartiamo dal 1973!

è l’anno in cui viene dato alle stampe “Goat’s Head Soup”, per arrivare ai giorni nostri e, per qualcuno tra noi, alle nostre proprie vite (il sottoscritto è classe 1974 tanto per capirci…).

 

Sono gli anni in cui, gradualmente, complici problemi con la legge che specialmente il buon vecchio Keith continua ad avere, gli Stones approdano allo status che più o meno mantengono anche oggi. Ricchi, affermati, famosi e – superato il periodo in cui erano visti come “Cattivi maestri” – amatissimi.

Gli anni ’80 ne vedono la ri-affermazione verso un pubblico che, anno dopo anno, si fa sempre più vasto ed eterogeneo per appartenenze e gusti.

Sono i Rolling Stones del popolo, in un certo senso: una band che, socialmente collocata molto al di sopra del proletariato quanto ad origini familiari, diventa una delle più efficaci macchine da divertimento del mondo; non sono più in discussione e il pianeta ne accoglie le bizzarie, i matrimoni a perdere e le marachelle varie come la manifestazione di uno spirito giocoso che probabilmente il mondo intero cerca più di quanto non pensi.

Sono i ROLLING STONES perdio, sono la cosa migliore che ci sia capitata, sia se ce ne siamo accorti, sia se non.
Ad Majora.

La Discoteca del Diavolo 26/05/2021

1. Doo Doo Doo (heartbreaker)
2. Dance little sister
3. Miss you
4. Beast of Burden
5. Start me up
6. Little T. & A.
7. She was hot
8. Harlem shuffle
9. Mixed emotions
10. Wandering spirit (Mick Jagger)
11. Wicked as it seems (Keith Richards)
12. You got me rocking
13. Flip that switch
14. Rough Justice
15. Gimme shelter
16. Paint it black