C’è una nuova riscoperta del Medioevo?
Sembra che questo periodo stia tornando in auge: fumetti, come quello di cui vi andremo a parlare tra poco ma anche altre uscite recenti (Stupor Mundi di Nejib, L’età dell’oro di Pedrosa – Moreil); film come Outlaw King, Maleficent, Ribelle; serie tv come Vikings, Il Nome della Rosa, Merlin, Marco Polo, The Last Kingdom e altre ancora. Pare che il Medioevo stia andando abbastanza di moda negli ultimi tempi, anche se nonostante questo lo si concepisce sempre come un periodo buio, tetro, oppresso dai dettami ecclesiastici eccetera, insomma non proprio un ricettacolo di gioia ed ilarità.
Il 1342 è l’anno in cui Clemente VI sancisce la custodia della Terra Santa, è l’anno in cui nasce colui che diventerà Leone IV d’Armenia, in cui muoiono Marsilio da Padova e Carlo Roberto d’Angiò.
Il 1342 però è anche l’anno in cui vengono ambientate le storie di Tosca dei Boschi,
ultimo lavoro di Teresa Radice e Stefano Turconi, edito da Bao Publishing. Siamo ne “lo ridente borgo chiamato Castelguelfo” in una corte nobile e gentile. Qui viene data una festa che anticipa l’unione matrimoniale di Lucilla e Caio. Lucilla è l’unica, adorabile figlia dei Fieramosca, che non è tanto propensa a passare il resto della sua vita con Caio. Ora, lei ha ragione: non è che Caio sia proprio il massimo e poi si rivelerà essere peggio di quello che ci si aspetterebbe, ma siamo pur sempre nel 1300; quando un matrimonio era stato combinato ormai era fatta e non si poteva sciogliere. Le probabilità che il consorte scelto dai genitori si rivelasse anche l’amore della vita non erano proprio altissime, ma l’amore nel matrimonio serviva a ben poco all’epoca, il cuore c’entrava poco e il matrimonio in fondo era un semplice contratto.
In soccorso alla povera Lucilla, cresciuta praticamente in una campana di vetro, arrivano Tosca e suo fratello Rinaldo. Una giovanissima e scattante ragazzina, pragmatica e attiva che salverà la cara Lucilla in più di un’occasione e un grande romanticone. Rinaldo è un cantastorie, che vorrebbe vivere di poesia. I suoi idoli sono: Dante, Petrarca, Boccaccio, Guinizelli e a loro si ispira e aspira. La trepidazione che ha Rinaldo durante l’incontro con il suo mito Francesco Petrarca è pari a quella di qualsiasi adolescente moderno che ha incontrato il suo cantante preferito. Alla prima occasione Rinaldo fa subito sfoggio del suo magnifico incontro.
Tosca e il Medioevo luminoso
Tra soprusi, poesia, matrimoni sventati, assalti e banchetti ci troviamo in un fumetto ricco d’azione, ma anche di colori e di luce. Non è il Medioevo che tentano di propinarci (sbagliando tutto) sempre e comunque. Il disegno a pastello dà grande morbidezza e luminosità alle pagine, i suoi personaggi ironici, intelligenti fanno sì che ad ogni pagina si respiri un clima festante e gioioso. Insomma Teresa Radice e Stefano Turconi contribuiscono a dare una visione positiva del Medioevo come in fondo dovrebbe essere. Il Medioevo che racchiude centinaia di anni, è stata un’epoca vivacissima: i momenti bui ci sono stati sicuramente, come in ogni epoca, ma le innovazioni tecniche, culturali, l’avanzamento della società politica e sociale, quelle hanno gettato le basi per ciò che siamo. Non è forse un po’ riduttivo parlare del Medioevo come un periodo negativo e basta?
Qui potete trovare inoltre l’intervista agli autori che abbiamo fatto per Bande Dessinée in cui ci raccontano come nasce Tosca!