Articolo a cura di Sara Puglia

In occasione del 25 aprile parliamo della storia del dopoguerra con lo scrittore Massimo Recchioni.

L’attacco ai Partigiani e la riabilitazione degli appartenenti al Regime fascista dopo la Liberazione.
A 75 anni dalla guerra di Liberazione dal nazifascismo, ci chiediamo quali sono stati i valori, gli ideali e le aspirazioni che hanno animato la lotta partigiana e che hanno ispirato la nascita della Repubblica e la Costituzione. Quegli stessi ideali che sono stati traditi, attraverso la persecuzione dei protagonisti di quella lotta e al contempo la riabilitazione dei fascisti avvenuta dalla nascita della prima Repubblica in poi.

L‘amnistia, la presenza dei fascisti nelle forze di polizia e negli apparati dello Stato, la repressione delle lotte operaie e la persecuzione dei partigiani attraverso l’uso strumentale della magistratura, sono tutti fatti accaduti dopo la guerra. In quale contesto nazionale e internazionale è avvenuto tutto questo? Porsi questa domande e individuare le responsabilità in quella fase storica che ha permesso la riorganizzazione dei partiti e movimenti fascisti, è oggi quanto mai necessario. Abbiamo scelto quindi, in occasione della festa di Liberazione di parlare di questa lunga storia con lo scrittore e studioso della Resistenza e del dopoguerra Massimo Recchioni. Convinti che solo la memoria storica può creare un argine e combattere l’ingiustizia sociale e la deriva fascista che di revisionismo si nutrono!

Ringraziamo per l’intervista Massimo Recchioni, autore di libri sulla storia della resistenza e del dopoguerra. Tra le sue opere recenti: Francesco Moranino, il Comandante Gemisto – Un processo alla Resistenza , Derive Approdi, Roma 2013; Il Gobbo del Quarticciolo. Una storia di Resistenza, dal fascismo alla guerra fredda , Milieu Edizioni, Milano 2020.

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