a Roma continua l’agitazione permanente contro il decreto Pillon

Non una di Meno è tornata in piazza Montecitorio per dire: #NonSiaMaiPillon ! Il caldo non ha fermato la mobilitazione di tante e tanti contro la proposta del senatore leghista ed esponente del movimento per la vita.

“No pasaran!” era l’altro slogan portato in piazza per denunciare l’introduzione ufficiale della PAS – Sindrome di alienazione parentale nei tribunali, misura quanto mai odiosa e ricattatoria per le donne che denunciano violenza. La PAS è la più grande ed eclatante tra molte altre misure che il Ddl prevede: la mediazione familiare obbligatoria, l’eliminazione dell’assegno di mantenimento, la fine del l’affido condivido sono alcuni tra i punti più contestati della legge che fa leva sulla conflittualità familiare, quando non della violenza domestica, a scapito dei minori.
La risposta istituzionale è stata l’accordo tra maggioranza e opposizione per il rinvio della seduta a settembre per discutere, a quanto trapela al momento, su un nuovo testo di mediazione tra tutte le proposte presentate. Assumiamo quindi l’ennesimo atto di arroganza e ostilità nei confronti delle donne e del movimento transfemminista di opposizione al Ddl. Nessun atto concreto è stato messo in atto finora per bloccare il percorso legislativo della proposta di legge, a cominciare dal mancato ritiro delle firme dei parlamentari 5 stelle a sostegno del testo di Pillon. Non siamo merce di scambio del governo giallo-verde!
Continuiamo quindi a pretendere il ritiro del Ddl Pillon e degli altri disegni di legge presentati perché si tratta di un testo non riformabile! il rischio è oggi più che mai che il parlamento approvi una legge punitiva nei confronti delle donne, specialmente se vittime di violenza..
La nostra lotta continua e riparte a settembre contro il Ddl Pillon e contro qualsiasi proposta che violi l’autonomia, l’autodeterminazione e la dignità delle donne.
Nel corso del presidio molti interventi hanno ribadito come la logica al fondo del Ddl Pillon sia la stessa che ritroviamo nell’appena approvato Codice rosso. La lotta alla violenza non si fa inasprendo le pene e penalizzando donne e minori, ma scardinando quei meccanismi culturali, economici e istituzionali che la riproducono e legittimano in ogni ambito, anche nei tribunali.
Non distinguiamo inoltre i diritti per il colore della pelle o per lo status giuridico. Siamo al fianco delle donne migranti colpite da una doppia violenza: quella di genere e quella alimentata dai confini e dalla distruzione di spazi e pratiche di solidarietà.
Domani a partire dalle 16 saremo di nuovo a Piazza Montecitorio per manifestare contro il Decreto sicurezza bis che verrà sottoposto al voto di fiducia per l’approvazione.

contributo di Marita con focus su appoggio internazionale e social bombing

 

contributo di Ambra – Non Una di Meno, Roma – da Piazza Montecitorio