La Manifestazione del 7 ottobre a Milano

La manifestazione a Milano in difesa dei rifugi e santuari ha visto la partecipazione di oltre 10.000 persone, dimostrando quanto sia forte il desiderio di cambiamento nella relazione tra animali umani e animali di altre specie, un segnale inequivocabile che l’opinione pubblica sta chiedendo relazioni diverse tra gli esseri viventi che popolano questo pianeta.  Sono risultate evidenti non solo le sfide e il potere della solidarietà e della voce collettiva, ma anche la necessità di riflettere, riprendere un cammino di dialogo e lavoro comune nel movimento antispecista, di esaminare le connessioni con il sistema in cui viviamo, lavoro senza il quale parlare di “benessere animale” non ha alcun senso.

Ascoltiamo l’audio dell’attivista Silvia Molè

Cuori Liberi, una tragedia evitabile 

 

 

Nel cuore della Lombardia, il Rifugio Cuori Liberi di Pavia è stato il palcoscenico di una tragedia che poteva essere evitata. Nove maiali, creature intelligenti e sensibili, sono stati uccisi all’interno del rifugio, rivelando un lato oscuro della nostra società e delle normative che dovrebbero tutelare gli animali.
La repressione delle forze di polizia durante la manifestazione organizzata al Rifugio Cuori Liberi per impedire l’uccisione degli animali è stata un momento topico nella lotta per i diritti degli animali.

Il divieto di uccisione e le norme di Biosicurezza

È importante sottolineare che il Ministero della Salute aveva precedentemente istituito un divieto di uccisione degli animali tenuti non a scopo di lucro da parte di privati, una mossa volta a garantire il benessere degli animali e a rispettare le norme di biosicurezza. Questo divieto era un passo importante verso la tutela degli animali nei rifugi e nei santuari. Purtroppo, questi provvedimenti sono stati successivamente superati dalle decisioni del Commissario Straordinario sulla Peste Suina Africana.

Questa vicenda non riguarda solo il Rifugio Cuori Liberi, ma solleva domande più ampie sulle condizioni degli allevamenti in Italia, primi e veri focolai per la peste suina e altre zoonosi. Gli allevamenti… luoghi segnati anche dallo sfruttamento e dalla precarietà del lavoro

E non solo… questa vicenda rimette al centro il pensiero antispecista che riconosce e lotta contro il privilegio degli animali umani che sfruttano, ingabbiano, allevano, uccidono e si nutrono di corpi di altri animali. L’olocausto animale è tragedia quuotidiana! E si lega ad altri pensieri e movimenti. L’intersezionalità tra pensiero antispecista, transfemminista e queer è evidenziata da molte realtà. 


Ascoltiamo a questo proposito l’audio di Ornella dell’assemblea transfemminista Corpi e Terra di NonUnədiMeno, che ha attraversato il corteo del 7 ottobre a Milano con un suo volantino