No alla legge bavaglio, nè nel testo originale, nè falsamente migliorata dalla proposta di riforma della legge sulla sicurezza
Dalla sua approvazione nel 2015 ogni attivista sapeva che era stata approvata e in questi anni utilizzata per colpire organizzazioni, movimenti, stampa e cittadinanza tutta nel loro diritto ad esprimere la protesta e la partecipazione alla vita sociale e politica.
115 gruppi, associazioni e collettivi hanno fatto vivere numerose manifestazioni in 25 città spagnole il 13 febbraio contro la ley mordaza, la legge bavaglio spagnola
Alcuni partiti dell’attuale maggioranza si erano impegnati ad abrogare la legge appena entrati nel governo ma così non è stato.
L’attuale proposta di riforma della legge sulla sicurezza continuerà a determinare ulteriore repressione. Dal 2015 al 2019 sono state imposte circa 10mila sanzioni in base ad articoli che qualificano come resistenza, disobbedienza, rifiuto, mancanza di rispetto all’autorità (la nostra resistenza a pubblico ufficiale), resistenza ad identificarsi, ….qualsiasi tentativo di mettere in discussione l’operato degli agenti.
La proposta di riforma non riduce minimamente gli ampi poteri discrezionali delle forze dell’ordine e degli agenti preposti alla “sicurezza” lasciando la porta aperta ad attuazioni arbitrarie. Non viene proibito l’uso dei proiettili di gomma che hanno determinato numerosi ferimenti e perdite della vista durante le manifestazioni. Non include la proibizione di retate razziste e di identificazioni determinate semplicemente dal colore della pelle. E resta palesemente in atto la relazione tra queste identificazioni e le forzate rispedizioni a casa di persone migranti.
Con lo slogan ABROGHIAMO LA LEGGE BAVAGLIO GIÀ i cortei sono partiti in molte città
Qui l’intervista con Javier, portavoce del movimento No somos delito (Noi non siamo REATO)
A cura di Mari
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