Matilda è simpatica, ama saltare nelle pozzanghere e sui letti, ed è appena arrivata nella nuova scuola. Pearl si è svegliata presto la mattina, ha lavato i denti, si è allacciata le scarpe da sola: aveva fretta di correre in classe a conoscere la nuova compagna. Pearl e Matilda diventano amiche, giocano assieme. Una storia semplice e divertente, poche pagine illustrate coi tratti allegri e colorati di Mel Elliott, fumettista e illustratrice inglese, in La bambina con due papà (traduzione di Valentina Deiana, DeAgostini, 2019).
Eppure.
Soffia un vento retrogrado e preoccupante e di libri così c’è necessità, soprattutto quando, se la protagonista ha due papà, il libro diventa bersaglio di attacchi omofobi. A gennaio di quest’anno, per citare un esempio, il conduttore radio e tv Alessandro Cattelan ha postato sul proprio profilo instagram una foto con La bambina con due papà mentre lo leggeva alla figlia, e il fuoco di critiche e insulti è arrivato forte e chiaro (si può dare un’occhiata qui). E mentre scrivo questa recensione, leggo di un rogo in Polonia di libri accusati di stregoneria (la saga di Harry Potter, ma anche quella di Twilight che forse potremmo accusare giusto di cattiva letteratura).
C’è un libro che gira da qualche annetto, scritto da alcuni uomini sembra nel 325, di cui probabilmente avete sentito parlare e che in un capitolo chiamato Levitico dice «Non giacere con un maschio come si giace con una donna, è cosa abominevole»; da questo libro (sì, la Bibbia) sono uscite fuori idee pericolose e piene d’odio che si ripercuotono nel nostro quotidiano, se giusto qualche giorno fa il papa Francesco, nel documento post sinodale intitolato Cristo Vive ci ha tenuto a precisare che «La famiglia è solo una, quella composta da un uomo e una donna», a dimostrazione del fatto che ci sono libri dalle cui idee ci dobbiamo guardare, e per farlo possiamo usare altri libri proprio come questo di Mel Elliott, da leggere e far leggere già nei primi anni di vita.
Il libro illustrato racconta la parità di genere e di diritti in tutti i tipi di famiglie,
perché le famiglie sono tutte uguali e un po’ noiose. «I papà di Matilda mi hanno dato lo stesso cibo che mi dai tu, non hanno voluto che saltassimo sul letto, e poi hanno un sacco di regole!» sbuffa Pearl. Elliott ci spiega come, con chiarezza e semplicità, tutto possa essere spiegato ai bambini, e lo fa con una grafica delicata; illustrazioni a coprire tutta la pagina e molto colore. La storia di Matilda è descritta dalla protagonista Pearl: è lei che con i suoi occhi racconta di una normalità famigliare che passa attraverso la «noiosa» vita quotidiana: la sua con papà e mamma e quella della sua amica con due papà.
In un’intervista con Sophie Cook del 2017, Mel Elliott racconta come con le avventure di Pearl voglia combattere, appena ne ha la possibilità, disuguaglianze di genere e stereotipi, e di come un libro per famiglie sia il mezzo perfetto per cominciare a farlo. «Non tutte le famiglie sono formate da una mamma e da un papà. Io ho due papà che si vogliono un sacco di bene», dice Matilda. L’uguaglianza e la lotta per i diritti passa anche attraverso la risposta semplice di Pearl: «Okay, forte!».