Il grande concerto di Daniele Silvestri in tour con Rancore

Articolo a cura di Simone Nigrisoli

Mi sono chiesto più volte cosa avessero in comune un cantautore come Daniele Silvestri ed un rapper underground come Rancore, e, soprattutto, cosa ci azzeccassero l’uno con l’altro nel fare musica assieme.
La prima volta che li vidi a Sanremo non mi avevano entusiasmato particolarmente, sono sincero, ma ero talmente felice per Rancore che non mi soffermai nemmeno più di tanto nel cercare di comprendere se fosse sbagliata o giusta la collaborazione. Magari, pensai, si tratta semplicemente di un artista romano affermato che cerca di dare una mano ad un giovane della sua città, e quindi alla fine non c’è nulla di male. Quando poi mi arrivò la notizia che Daniele Silvestri avrebbe portato Rancore nel suo tour, e che in molte canzoni si sarebbero esibiti assieme, allora iniziai ad incuriosirmi sul serio.
Non potevo dunque mancare al loro concerto di Roma, tenutosi sabato 26 Ottobre (e anche venerdì 25) al Palazzo dello Sport, dove come ospiti a sorpresa sul finale sono saliti sul palco anche Max Gazzé e Niccolò Fabi, grandi amici di Silvestri.

Forse è proprio questo che caratterizza Daniele, Il fatto di aver sempre sperimentato di tutto nella sua carriera sul piano musicale. Ma quel che penso io, è che i due artisti in questione, così lontani anagraficamente e musicalmente, non si sono legati solamente per una questione di “esperimento”, c’è qualcosa di più. Daniele Silvestri è sempre stato un “anarchico” all’interno del panorama pop melodico e
cantautorale italiano, con canzoni totalmente diverse da quel che proponevano gli altri artisti. Rancore, a modo suo, ha sempre fatto lo stesso, ma nella musica rap. Daniele poi è sarcastico, a volte anche troppo, come quando canta una ballata allegra dedicata al fratello di Paolo Borsellino per parlare di lotta alla mafia.
Sostanzialmente è un estremista senza mezze misure, ed è questo che piace ai suoi fan, ossia la sua schiettezza e il suo particolare modo di raccontare in musica le problematiche sociali italiane. Rancore dal canto suo è anche lui un estremista senza mezze misure. Drammatico fino in fondo e senza nessuna voglia di adeguarsi alle nuove tendenze rap italiane, che in questo momento spingono da tutt’altra parte sia come sonorità che come tematiche. Siamo quindi di fronte a due “anarchici” della musica, che della loro unicità
hanno fatto la loro forza, ed oggi si esibiscono insieme sullo stesso palco. Effettivamente si sono trovati, e di questo bisogna prendere atto.
Vederli sul palco assieme è bello, c’è molto feeling e anche i fan apprezzano.

Un concerto davvero originale, in cui sono stati suonati tantissimi generi, dal jazz più sofisticato fino al rap più crudo.

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