16 June 2020  /  Tiz

In questa puntata parleremo di due importati date di mobilitazione che si sono susseguite negli ultimi giorni.

La prima è stata quella del 10/06 sotto la sede del Ministero dell’Istruzione organizzata dai vari settori dei lavoratori della scuola del sindacato USB insieme agli studenti medi di OSA e agli universitari di Noi Restiamo, che rappresenta l’inizio di un processo di ricomposizione di tutte le varie parti della formazione, studenti, professori e tutti gli altri lavoratori della scuola e dell’Università per far partire una stagione di lotte che porti ad un radicale cambiamento delle politiche della formazione nel nostro paese, restituendo ad essa il ruolo fondamentale che le spetta all’interno della società. La seconda mobilitazione invece è stata quelle del 13/06 a villa Pamphili in risposta alla convocazione da parte del governo Conte degli Stati Generali dell’economia che andava ad escludere ogni rappresentanza dei lavoratori e delle classi popolari, al di fuori dei sindacati confederali. In contrapposizione alle politiche che usciranno da questo incontro tra governo e padroni, politiche che andranno sicuramente ancora di più ad impattare la condizione dei lavoratori, a cui non arriverà nulla dei fondi stanziati dall’Unione Europea per l’Italia dopo che se li spartiranno i maggiori gruppi di interesse privato, si è deciso di lavorare insieme per creare una ricomposizione di tutte quelle forze antagoniste non disposte a far finta di niente mentre il governo continua con le sue politiche di carneficina sociale, al fine di creare delle mobilitazioni importanti che riscaldino il prossimo autunno.
Concludiamo l’episodio con la rubrica sull’ambiente di questa settimana che tratterà di come alcune delle più gravi devastazioni ambientali degli ultimi tempi siano passate in sordina durante il periodo dell’emergenza covid, trattate di sfuggita dai media e disperse nel mare delle dichiarazioni delle varie istituzioni internazionali, tra cui l’UE, di piani per la ripartenza in chiave verde dopo la crisi attuale, ma che in realtà celano solo la volontà dei padroni di continuare a mettere a valore la natura incuranti di tutto e di tutti.

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