18 April 2020  /  Marita

Oggi a TRANSfemmINonda vi proponiamo il comunicato diffuso il 27 Marzo 2020 dal comitato delle donne curde di Jineoloji

Siamo donne libere. Siamo le guerriere curde. Siamo le bande “gulabi” di donne indiane. Siamo le partigiane che lottano contro il fascismo. Siamo le madri che lottano. Siamo la natura, quella che ci ama. Siamo le donne rivoluzionarie di prima e di adesso. Siamo le donne sagge, bruciate al rogo, che risorgono dalle fiamme.”

Dedichiamo queste parole a tutte le donne, le soggettività e i corpi che resistono ma soprattutto alle tre donne uccise il 15 aprile scorso. Stavano facendo pascolare le loro pecore mentre i droni armati dell’esercito turco contro il campo profughi di Mexmûr in Kurdistan del sud ha sparato. Di nuovo un attacco aereo turco contro un campo profughi. Di nuovo durante la pandemia la violenza non si ferma.
Nel campo di Mexmûr fondato nel 1998 vivono circa 12.000 persone che negli anni ‘90 sono state costrette alla fuga dai loro villaggi in Kurdistan del nord/Turchia dalla repressione dello Stato turco. Il campo di Mexmûr non è oggetto degli attacchi dell’esercito turco per la prima volta. L’aviazione turca ha bombardato l’ultima volta il campo profughi nel luglio 2019 e il 13 dicembre 2018 in un attacco aereo turco sono state uccise quattro componenti delle unità di autodifesa che proteggevano il campo da possibili attacchi di IS.

Il comunicato è stato diffuso il 27 Marzo 2020 dal comitato delle donne curde di Jineoloji su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=LoEVN506N14&feature=youtu.be
#riseup4rojava #MakhmourRefugeeCamp #StopTurkishCrimes

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