Prosegue ad oltranza la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori Alitalia che questa mattina si sono dati appuntamento davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanza che sta gestendo la crisi Alitalia, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico e a quello delle Infrastrutture .

In piazza a sostenere la loro lotta i sindacati Cub Trasporti, USB, Air Crew Committee e Navaid.

Questo è solo il primo dei tre appuntamenti previsti in settimana e che seguono le mobilitazione delle settimane scorse.
Mercoledì e venerdì prossimo, infatti, sono in programma altri due presidi, rispettivamente al MISE (alle 10:00) e al Campidoglio (alle 14:00).
“Non arretreremo!” gridano i lavoratori che numerosi e compatti, erano in piazza davanti al MEF, da cui si sono mossi in un corteo spontaneo che ha percorso le strade del centro, attraverso via XX Settembre fino a Porta Pia.
Contributo a cura di Mauro Operaio Handling-Alitalia.
Una compagnia in fallimento, più di 5000 dipendenti che rischiano il posto di lavoro (senza contare tutti quelli dell’indotto), un Paese che non avrebbe più una compagnia di bandiera, un enorme danno per la nostra economia, un dramma sociale..
Questo è lo scenario prospettato da un piano senza alcuna strategia di rilancio.
E’ per questo i lavoratori, i più colpiti in questi anni dalla cattiva gestione Alitalia e dalle privatizzazioni, licenziati, precarizzati, sfruttati, rimasti per un mese senza stipendio, poi pagato con il contagocce, si oppongono ai dettami imposta dall’Unione Europea per la nascita di una nuova compagnia ITA perdente ancor prima di decollare.
Una compagnia dimezzata di personale, velivoli, senza servizi aeroportuali, marchio e parte degli slot, che non potrebbe competere e che lascerebbe i nostri cieli in regalo (come sta ormai facendo da tempo grazie ai ridimensionamenti dovuti alle privatizzazioni) alla concorrenza.
La stessa concorrenza che in questi mesi di crisi, dovuta al Covid, ha avuto ingenti aiuti da parte dello Stato senza che l’UE battesse ciglio.
Di fronte alle responsabilità del Governo che non accenna ad opporsi a questo disegno disastroso e ha imporsi per il rilancio di un settore importante in termini di occupazione e ricavi economici per il nostro Paese, resta ai lavoratori opporsi e rivendicare l’ alternativa.
Nazionalizzare e puntare su un rilancio della nostra compagnia di bandiera.
Tutti a bordo! Non c è alternativa… altrimenti ci perdiamo tutte e tutti!!!

A cura di  Sara

Sostieni RadioSonar - Alza il Volume.

Tramite questo comodo form potete sostenere le attività dell'associazione con il sistema digitale di PayPal. [wpedon id=19928] oppure potete effettuare donazioni o tesserarvi effettuando un versamento sul nostro conto corrente presso Banca Etica [CP_CONTACT_FORM_PAYPAL id="1"]  

Dopo aver fatto il versamento scrivete una mail a radiosonar@gmail.com in cui inserite Nome, Cognome, Indirizzo, Cellulare, Codice Fiscale e indirizzo di posta elettronica ed allegate copia del pagamento. La tessera O altro materiale informativo e/o promozionale verrà spedito tutto immediatamente via posta ordinaria.