Si è conclusa un’ altra settimana di mobilitazione per le lavoratrici e i lavoratori Alitalia.

Le immagini del personale che ha sfilato compatto martedì scorso in un grande corteo presso l’aeroporto di Fiumicino parlano chiaro, come è scritto sullo striscione in testa alla lunga fila di dipendenti delle varie categorie che lavorano in Alitalia: Non molleremo mai!

Questo è il grido delle molte centinaia di persone presenti durante l’assemblea indetta da Cub trasporti, Usb, Air Crew Comitte e NaVaid da cui è partito poi il corteo diretto verso le palazzine dove risiedono gli uffici della dirigenza Alitalia.

Intervento a cura di Daniele, lavoratore del settore manutenzione Alitalia e delegato Cub Trasporti.

Ma questo è il grido degli 11000 dipendenti che rivendicano lavoro e il rilancio di una vera compagnia pubblica che permetta al nostro Paese di riprendere il controllo dei nostri cieli.
Mentre il tempo stringe, la compagnia è in fallimento e gli stipendi vengono pagati in parti, col contagocce (dopo più di un mese) , il nostro Governo non sembra discostarsi dai vincoli che l’Unione Europea vuole imporre per la nascita della nuova compagnia ITA.

Una compagnia ridotta ai minimi termini (privata di personale, aerei, parte dei diritti sugli orari di decollo e atterraggio e servizi aeroportuali e manutenzione che verrebbero esternalizzati), incapace di competere, che lascerebbe di fatto lo spazio libero alle altre grandi concorrenti come Lufthansa ma anche alle Low-Cost. Un disegno che da tempo incombe sui nostri cieli, tra una privatizzazione e l’altra della nostra compagnia di bandiera e la disparità di condizioni imposte dall’UE.

In questi giorno ha fatto molto discutere il via libera di Bruxelles per la ricapitalizzazione di Stato di Air France per 4 miliardi di euro.
In questo contesto i lavoratori continuano a organizzarsi e si sono radunati in presidio, insieme alle varie organizzazioni sindacali, giovedì scorso sotto la sede del Comune di Fiumicino, durante il consiglio straordinario per cercare una strada alternativa allo smembramenti di Alitalia.

Un presidio partecipato in cui le parole d’ordine sono quelle che gridano ad un vero cambio di rotta per la nazionalizzazione, il rilancio della compagnia e una vera partecipazione dei lavoratori sui processi decisionali che riguardano il loro futuro e quello della compagnia stessa. Seguiranno nuove mobilitazioni nei prossimi giorni, per rompere il silenzio e fare pressione sulla politica riguardo a una questione dalle ripercussioni occupazionali e quindi sociali e di rilancio per l’Economia del Paese che ci riguardano tutte e tutti.

A seguire aggiornamenti da Daniele, lavoratore del settore manutenzione Alitalia e delegato Cub Trasporti.

Qui il video del corteo del 6 aprile in aeroporto.

 

A cura di  Sara

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