Di ministri e ministre, misteri e ministeri, monasteri e minestroni

In questo speciale dalla redazione di TRANSfemmINonda vi proponiamo una rilettura guidata degli approfondimenti e presentazioni di ministri e ministeri apparsi su il manifesto  in questi giorni arricchiti da qualche nostro commento e perla di saggezza.

Abbiamo riaffermato all’inizio di questo speciale tutta la nostra solidarietà alle persone dei collettivi studenteschi aggrediti dalla polizia a manganellate il 25 ottobre scorso alla Sapienza,  menter nel primo giorno di insediamento del nuovo governo protestavano legittimamente contro la conferenza organizzata da Azione Universitaria su CAPITALISMO BUONO e a cui erano stati invitati Capezzone e Roscani, presidente di Gioventù nazionale.

Giorgia Meloni, che 14 anni fa per Berlusconi era la «ragazza da svezzare», è IL presidente del Consiglio (come lei stessa ha scelto sgrammaticamente di essere chiamata) sostenuta da un gruppo di fedelissimi nei ruoli chiave della compagine, nonostante i balletti ministeriali degli ultimi giorni. Abbiamo letto che al momento di chiudere la lista dei ministri Giorgia Meloni ha dovuto riempirla di amici, compagni di strada (dove compagni non la parola adeguata) e persino di un ministro parente, il cognato. Si tratta di Francesco Lollobrigida, neo titolare dell’Agricoltura e alla Sovranità alimentare e marito della sorella di Giorgia.

E parla molto chiaro il lessico autarchico usato per cambiare i nomi di alcuni ministeri Famiglia, natalità e pari opportunità, Agricoltura e sovranità alimentare, delle imprese e del Made in Italy, Istruzione e merito.

Abbiamo ben chiaro, dopo queste letture ad alta voce, quale direzione vorranno far prendere al Paese sul piano economico, sociale ma, possiamo dirlo, la manifestazione del 22 ottobre a Bologna, proprio lo stesso giorno del family day ministeriale,  ha mostrato chiaramente che ci sono persone, ci sono corpi che hanno già iniziato a resistere e vogliono prendersi tutto!

TRANSfemmINonda  del 28/10/2022 – MARCI SU ROMA

  • Stalingrado di Stormy Six
  • Bellaciao di Modena City Ramblers
  • Rigurgito antifascista di 99 Posse
  • Antifa dance di Ana Tijoux