Nuovo appuntamento con i graffiti e quello che significano per noi e fare un punto sullo stato dell’arte dell’arte di strada ne parliamo con Mirko Pierri a.Dna Collective curatore della mostra, Aladin pittore militante e attivista politico, Mk (Monica Pirone) dal laboratorio studio Officine Nove.

URBAN AREA – Foto reportage collettivo
Una raccolta di fotografie scattate da chi ha visitato dal 2012 al 2015 i due spazi occupati dove il progetto è nato: ex cineteatro Preneste ed ex teatro Volturno, attualmente inaccessibili, nascondono circa 100 interventi murali ed installativi.

L’esposizione è stata presentata per la prima volta presso il Teatro del Lido di Ostia per “Urban Area – A Scena Aperta” 2016.
URBAN AREA è un progetto di arte urbana ideato e curato dal collettivo a.DNA, nato nel 2012 in due teatri occupati di Roma ed attualmente attivo in Lazio e Campania.
Durante la prima edizione di “OFF – festival del cinema chiuso 2012“, il collettivo a.DNA che collabora al festival, invita a dipingere presso l’ex cineteatro Preneste in via Alberto da Giussano (quartiere Pigneto di Roma) gli artisti UnoDiamond e Solo.
Inizia così l’idea di invitare artisti che di solito lavorano in strada ad intervenire negli enormi spazi del teatro che era stato occupato soltanto dal ………. e che quindi poteva offrire l’occasione non solo di dipingerne le superfici, ma di organizzare un vero e proprio progetto, che oltre ad animare e supportare l’occupazione, fosse pensato in modo site specific, libero ed indipendente. Obiettivo perseguito anche all’ex teatro Volturno Occupato, spazio collegato al cinema Preneste attraverso il festival “OFF” organizzato dai collettivi di entrambi gli spazi.
Fino all’inizio del 2014 il progetto continua e cresce, ospitando anche artisti stranieri per la prima volta a Roma come Jimmy C (Australia), Milu Correch (Argentina), Setdebelleza (Spagna), Lapiztola (Messico), oltre ai numerosi artisti che da tutto il mondo hanno partecipato inviandoci sticker e poster per i 4 grandi muri dedicati alla poster e sticker art (due in ogni teatro).
Nel 2014, precisamente dal  , a.DNA inizia alcuni incontri e visite guidate all’interno del Volturno Occupato, invitando scuole provenienti dal salernitano con il progetto “Urban Area – open spaces”. Gli alunni gratuitamente venivano guidati all’interno del teatro mostrando i lavori murali presenti, spiegando le tecniche usate dagli artisti e le differenti modalità di intervento negli spazi principali dove l’arte urbana si sviluppa: la strada, gli spazi occupati e strutture più istituzionali come la vicina Casa Dell’Architettura.
Questa ricca esperienza durata circa due anni, si interrompe bruscamente, mentre con l’artista Francisco Bosoletti (Argentina) appena arrivato per la prima volta a Roma per dipingere un muro all’interno del teatro Volturno, bagagli alla mano, ci fermiamo alle transenne posizionate all’ingresso di Via Volturno che impedivano di avvicinarsi all’ingresso del teatro, mentre la polizia sgomberava l’occupazione distruggendo letteralmente alcuni dei murales presenti.
Stessa sorte toccherà, poi, all’ex cineteatro Preneste un anno dopo, il ….. 2015, questa volta con meno accanimento nei confronti della struttura (sono infatti ancora visibili alcuni dei lavori realizzati all’esterno del teatro.
In seguito il collettivo a.DNA, costituitosi in associazione no-profit, con le collaborazioni attivate proprio dall’immenso lavoro svolto e grazie alla presenza di questi due spazi occupati, ormai non più agibili o visitabili, continua il progetto URBAN AREA nelle scuole. L’obiettivo, attraverso una nuova tipologia di approccio con gli spazi pubblici, è quello di diffondere l’esperienza vissuta e le arti urbane come mezzo di riappropriazione della propria città.