TRANSfemmINonda 3.04 – Dove potremmo andare
… una mappa per trovare casa.
Conversazione con Echaka Agba e Kristina Valada Viars
Le registe: Echaka Agba (pronome: lei; co-direttrice e creatrice/produttrice/camera e suono) è un’artista teatrale, cinematografica e televisiva che vive a Chicago, dove si è esibita sui palcoscenici della compagnia teatrale Steppenwolf e il teatro Shakespeare di Chicago. È apparsa sullo schermo in diversi programmi televisivi, tra cui le acclamate serie comiche Work In Progress, The Chi, Chicago Med, e The Red Line (CBS), prodotte dalla Showtime.
Kristina Valada-Viars/KVV (pronome: lei, loro; co-direttrice e creatrice/produttrice/DP/camera e suono) è un’artista nell’ambito teatrale, cinematografico, televisivo e non solo. È anche una scrittrice freelance, insegnante e membro del Chicago Green Theatre Alliance. Al momento sta lavorando alla promozione di scambi artistici tra comunità al di fuori del circuito artistico commerciale tradizionale ed all’espansione attiva dei casting limitati alle tradizionali forme narrative. Ha prestato servizio come Grand Jury per l’Iris International Film Festival Short Film Prize a Cardiff, Galles (2012) ed ha ricevuto il premio come miglior attrice nello stesso festival per la sua parte nel film Molly’s Girl, girato nella sua città natale Des Moines, Iowa. Il suo cortometraggio autoprodotto, A Different Time, è stato selezionato per l’Experimental Short Program in uno dei più lunghi film festival nazionali LGBTQ+, WickedQueer (2021, Boston). La sua sceneggiatura per il corto 2 Spruce Street è stata invece selezionata per l’Atlanta International Screenplay Awards (2021) e per il SF Indie Fest Screenplay Competition (2021) come finalista. Nel 2017 ha ricevuto il premio Princess Grace e la borsa di studio per recitazione e regia in residence con la compagnia teatrale Steppenwolf. Fa parte del comitato non-partigiano delle arti e della cultura del corrente sindaco di Chicago.
“Casa, per me, è la mia essenza. È dove il mio spirito fa sempre ritorno, anche durante un periodo di riposo.”
La loro identità interraziale e queer ha sempre dettato quanto e come si muoviamo nel mondo, generando un’esperienza unica. Sono una meravigliosa famiglia come si defibiscono, una coppia formata da un’italo-americana della 3° generazione e una nigero-americana della 1° generazione che ha spesso spesso discusso e riconsiderato, durante la costruzione della nostra casa nel Midwest, il modo in cui le rispettive esperienze migratorie e le conseguenti assimilazioni familiari abbiano influenzato le loro vite e la loro relazione con il mondo circostante. La condivisione del nostro lavoro sul “non avere radici” ha quindi confermato l’ipotesi che non sono le sole ad investigare ed esplorare questo tema. La produzione di questi film vuole creare nuove opportunità di dialogo su cosa possa voler dire ‘liberazione’.
Produrre questi film è un modo da mettere a disposizione a di chi verrà dopo duna mappa degli sforzi e delle speranze di rendere il mondo più ospitabile nei confronti delle pratiche liberative di espansione
- La radice: alla ricerca degli antenati nel giardino di mio padre (corto documentario – 15 minuti). La co-creatrice Echaka Agba cerca in ogni modo di conoscere i nonni che non ha mai incontrato. Attraverso interviste ai vari membri della sua famiglia, emigrata negli Stati Uniti dalla Nigeria nei primi anni ’80, questo corto documentario esplora il vero significato di ‘casa’ in una visione internazionale in cui prestiamo attenzione al trovare nuovi territori dove stabilirci, portando allo stesso tempo con noi qualcosa dalle nostre origini.
- La linea nel fiore (corto documentario – 20 minuti). Qual è il posto che sogniamo quando chiudiamo gli occhi ed ascoltiamo? Riprendendo da dove avevamo lasciato a Michigan City, estendiamo la conversazione al fine di includere le prossime generazioni. Viaggiamo a Bloomington e Indianapolis, Indiana, e Brooklyn, New York, per parlare ai membri della generazione della sua famiglia che è cresciuta negli Stati Uniti. Iniziamo anche ad includere membri specificatamente scelti e partner intimi nel dialogo su cosa voglia dire essere il primo nella tua stirpe a poter fare… tutto.
Entrambi i corti fanno parte del loro macroprogetto “Dove potremmo andare: una mappa per trovare casa”
TRANSfemmINonda del 30/10/2021 – Dove potremmo andare
- Call it what it is – Ben Harper & The innocent criminals
- Ho visto anche degli zingari felici – Claudio Lolli