Contro la violenza patriarcale e di genere in tutte le sue molteplici forme
A sei anni dalla prima marea transfemminista a Roma del 26 novembre 2016 e che ha dato vita al movimento Non una di meno Italia e alla scrittura del piano contro la violenza patriarcale ci troviamo oggi in un presente sempre più segnato dalle guerre, dalla crisi sociale e climatica. Un presente terribilmente reale, diretta conseguenza di un modello di sviluppo neoliberista, patriarcale e coloniale segnato dalla violenza, dallo sfruttamento dell’ecosistema e dei corpi.
Un sistema questo che è la radice profonda delle pandemie, delle ditruzioni, delle devastazioni a cui assistiamo giorno dopo giorno ma su cui nessun governo, nessuna istituzione sta realmente intervenendo nonostante un forte movimento di lotta che ha trovato nelle intersezione tra movimento transfemminista, comunità queer e le lotte di chi nel mondo del lavoro sta mettendo in discussione le forme della produzione, un suo naturale percorso.
La destra razzista, antiabortista, familista e ultraconservatrice è arrivata al governo e ha fatto sentire immediatamente la sua presenza con la repressione della polizia nell’università, il decreto antirave, gli attacchi all’autodeterminazione sul proprio corpo e il proprio genere o transgenere, con la riproduzione di uno schema sociale profondamente patriarcale, iniquo e classista.
E di violenza e di pratiche di resistenza parliamo oggi con le nostre ospiti:
#risalelamarea
#amoreerabbia
TRANSfemmINonda del 12/11/2022 – Rivolta Transfemminista