19 November 2022  /  Eva, Christian, mari ed Erika

Perché la R di TDoR non sta solo per ricordo ma anche come Resistenza, Resilienza, Rabbia, Riparazione, Rivolta e Rivoluzione

Dal 1999 il il 20 novembre è la giornata Giornata Internazionale in ricordo delle persone trans uccise ha luogo, il TDOR se usiamo l’acronimo in inglese. Nata negli Stati Uniti ora è in tutto il mondo. Ogni anno transgender Europa (TGEU) rilascia gli aggiornamenti del monitoraggio (TMM-Tran Murder Monitoring)

Ne parliamo con Christian Leonardo Cristalli, attivista che si occupa di diritti per le persone trans* e non binarie da diversi anni. E’ stato cofondatore e Presidente di Gruppo Trans APS, nota associazione bolognese. Gruppo Trans è oggi punto di riferimento per tantissime persone e realtà a livello nazionale. Portando avanti politiche nuove e nuove lotte con uno sguardo volto ai bisogni di una comunità non binaria, libera, fatta di corpi plurali, e identità oltre gli stereotipi. Ha portato avanti la denuncia sociale sui transifici, primo in Italia a denunciare la violenza dei protocolli e real life test, il tema degli Standard of Care di Onig, dell’oppressione dei nostri percorsi di affermazione di genere per guardare alla depatologizzazione e alla necessità di superare la obsoleta legge 164/82 con una nuova legge che non ci obblighi più a passare per un tribunale o il vaglio di medici psicologi per vivere le nostre vite. Da poco ha un importante ruolo all’interno di Arcigay ed è stato eletto in Segreteria Nazionale come referente con delega ai diritti delle persone trans.

A dialogare con Christian Eva Sassi Croce, in arte Eva D’adamo, attivistx travesti, frocia e transfemminista radicale. Fa casa in NUDM Modena, nell’Assemblea Transterritoriale Corpi e Terra di NonUnəDiMeno, nella redazione di TRANSfemmINONDA  Performer queer, TJ e ciclosognatrice

Nell’anno 2022 sono stati riportati a livello mondiale 327 trans-cidi, 222 solo nella zona tra i Caraibi e la malchiamata America del Sud.

Di questi il 95% sono donne trans o persone trans femminilizzate, il 68% in america del sud, il 29% nel solo Brasile, circa la metà delle persone uccise svolgevano lavoro sessuale, il 65% erano persone razializzate, in Europa il 36% delle persone trans uccise erano persone che provenivano da altri territori, il 35% degli assassinii è stato in strada, il 27% nelle case in cui vivevano. La maggioranza delle persone trans assassinate avevano tra i 30 e i 40 anni 

La rilevazione continua a mostrare una situazione preoccupante a livello mondiale che interseca misoginia, razzismo e odio verso chi esercita lavoro sessuale (puttanodio). L’alto numero di casi riportati relazionati solo ad alcuni territori è da mettere in relazione con l’esistenza in quei territori di sistemi di monitoraggio e di una  rete di relazione con persone della comunità  trans. Questi dati sono infatti solo una piccola luce su una realtà nascosta e invisibilizzata. Molti casi continuano a non essere riportati e ricevono scarsa attenzione a tutti i livelli. 

Situazione monitorata dall’osservatorio contro transcidi, femminicidi e lesbicidi di NonUnaDiMeno

  • 30 Marzo 2022 Maudit El Bettani a Milano,  27 anni, italiano, attivista trans, suicidio di stato e odio sociale

  • 17 Maggio 2022 a Perugia muore Dayana, trasferitasi dal Peru, “caduta dal balcone” l’11 maggio. C’era sicuramente un cliente con lei in casa, si era appena trasferita da Firenze e giornali e polizia parlano ripetutamente di ipotesi di suicidio e di sua ubriachezza 

  • 7 giugno 2022 a Sarzana, in Liguria Camilla Bertolotti, italiana. L’assassino Daniele Bedini italiano era un suo cliente con precedenti penali. 

  • 9 giugno 2022 a Catania viene suicidato Sasha di 15 anni 

  • 11 Giugno 2022 a Belluno si suicida Cloe Bianco, italiana, insegnante discriminata e violentemente allontanata dal suo lavoro proprio per essere trans, dopo anni in cui aveva scelto di ritirarsi da quella società che le aveva procurato solo violenza, esclusione e dolore e che ci ha salutato con queste parole: “In quest’ultimo giorno ho festeggiato con un pasto sfizioso e ottimi nettari di Bacco, gustando per l’ultima volta vini e cibi che mi piacciono. Questa semplice festa della fine della mia vita è stata accompagnata dall’ascolto di buona musica nella mia piccola casa con le ruote, dove ora rimarrò. Ciò è il modo più aulico per vivere al meglio la mia vita e concluderla con lo stesso stile. Qui finisce tutto. Addio”.

  • 6 ottobre 2022 ad Ardea nel Lazio Naomi Cabral di origine Argentina, 47 anni uccisa probabilemnte da un cliente

  • 27 ottobre a Napoli il suicidio di Chiara di 19 anni 

Quello che possiamo notare è il preoccupante aumento di suicidi di persone trans giovani: Sasha 15 anni, Chiara 19anni e Maudit 27anni. Cloe ne aveva 58 che L’osservatorio ha scelto di monitprare come transcidi perchè determinati dalla pressione e dalla discriminazione sociale e dalla violenza eterocisnormata in tutte le sue forme.

La narrazione dei transcidi fa continuo uso delle definizioni “donna transessuale”, “la trans” invece del nome della persona e, quando questo viene citato, viene quasi accompagnato da quello assegnato alla nascita con frasi come “all’anagrafe…”.

Ci sono poi casi in cui la notizia è riportata con il solo nome assegnato alla nascita e si impedisce quindi di rilevare  il transcidio.

L’osservatorio denuncia anche la scarsezza dei percorsi di indagine e giudiziali su questi casi e di come le notizie non vengano successivamente riprese dai media. Si evidenziano anche la stigmatizzazione e la discriminazione che si esprime nella colpevolizzazione delle vittime per i loro comportamenti come se questi potessero giustificare il transcidio, nella relazione con il lavoro sessuale svolto  quasi fosse un destino, o nella formulazione di ipotesi di suicidio anche quando le situazioni sono molto eloquenti. 

Come rileva anche l’osservatorio internazionale, ed è l’appello che l’Osservatorio di Non una di meno, non ci si può affidare alle notizie fuorvianti, misgenderanti e di scarsa attenzione dei giornali ma costruire una rete tra la comunità trans e chi lavora negli osservatori per visibilizzare un grave fenomeno che si vuole mantenere nascosto e invisibilizzato.

Leggendo i dati a livello mondiale e quelli monitorati dall’osservatorio di Non una di meno contro femminicidi, lesbicidi e trans-cidi in Italia sale la rabbia. Una rabbia che nasce dal desiderio, il desiderio forte di cambiare le radici su cui questi assassinii, questi suicidi, questi abusi, queste molestie questa violenza si fondano: l’ordine patriarcale, l’ordine etero, l’ordine binario, l’ordine dell’assegnazione del genere alla nascita, l’ordine imposto da questo sistema che nel nome di dio, patria e famiglia si riproduce costantemente.

Una rabbia che si fa dolore e denuncia, ma che non vuole e non può confinarsi dentro la celebrazione e la commemorazione e deve trovare la strada della furia che decostruisce e costruisce un nuovo che esiste, che strappa veli e grida, un nuovo che passa attraverso i nostri corpi, la nostra autodeterminazione, le nostre espressioni, il nostro essere.

E voi che scrivete libri e imprecate contro la inventata teoria gender voi.. ci sapete in ogni vostro quotidiano, ci incrociate nelle strade e ci odiate perché vi facciamo paura e vi facciamo paura perché sono le nostre vite, le nostre storie a mostrare quanto questo sistema patriarcale sia iniquo, violento, gerarchico, ipocrita, legato a interessi e profitti che passano anche sui nostri corpi.

Proprio per questo, come già sta succedendo in questi anni in cui la R finale di TDOR è stata declinata non solo con la parola ricordo ma anche con resistenza e resilienza, oggi la coniughiamo anche con RIVOLTA!! Una Rivolta che dice basta ma che anche vuole e pretende.

I percorsi per affermare la propria identità non conforme alle NORME imposte non sono una patologia ma percorsi di autodeterminazione, che non hanno bisogno di “esperti” o specialisti di qualsiasi tipo per essere realizzati, perché le persone trans non sono persone malatx.

Questi percorsi, quando si desidera una qualsivoglia terapia, devono rientrare nella sanità pubblica cosi come previsto ad esempio nella proposta di legge trans in discussione in Spagna e attraverso la pratica del consenso informato che stabilisce un giusto equilibrio tra i desideri e la ricerca degli interventi più adeguati in relazione al proprio corpo. 

TRANSfemmINonda del 19/11/2022 – 20 novembre giornata mondiale della memoria transgender

1. brano musicale di Eva D’Adamo

2. brano musicale di Eva D’Adamo

3. Que vuelvan les cabres

4. Lagrimitas di Susy Shock