La recensione di “Sugli Spalti. In viaggio per gli stadi del mondo. Storie di sport, popoli e ribelli” scritta da Carlo Mancini e il podcast teaser del libro a cura della Penna Verde.

“Ogni stadio ha una memoria fatta di storie sportive e non solo che si conservano nell’immaginario collettivo, vicende umane che parlano del mondo e delle sue mille contraddizioni. Il libro è un viaggio in questa memoria: un viaggio reale per le strade e sugli spalti del mondo” scrive Andrea Ferreri nella sua introduzione.

Da Upton Park al Camp Nou, dal Maracana alla Bombonera, dal San Paolo (oggi Diego Armando Maradona) fino agli impianti in Gambia, Libano, Iran.
Storie avvincenti avvenute attorno al gioco del calcio e allo spazio destinato a celebrarlo, esaltano il parallelismo tra la vita sociale, storia e cultura di un popolo di cui lo stadio è un emblema fedele, specchio della società reale sin dai tempi dell’arena romana.

Il mio professore universitario diceva che l’unica cosa che veramente unisce gli italiani è il calcio. Calcio quindi come fotografia della storia: in “Sugli Spalti” gli stadi diventano filo conduttore di pagine di memorie umane, storie vere, vissute, legate indissolubilmente alla popolazione, dalla forte carica emotiva e narrativa, pienamente riflessa e centrata nelle pagine di questo libro.

Un libro che coinvolge nella lettura, che si può leggere a mo’ di viaggio attorno al mondo ma anche saltando di storia in storia, di stadio in stadio, a seconda di come ci si senta o a seconda di quale luogo ci attrae in quel momento particolare.

 

Un libro che racconta tanti aneddoti, come ad esempio il tifoso schierato in campo mezzo ubriaco dall’allenatore del West Ham perché pur di non sentirlo più inveire contro il proprio centravanti. Spacciato per una nuova stella bulgara, il tifoso mascherato da attaccante riuscì addirittura a segnare un gol, anche se in fuorigioco, ma quando raccontò questa storia al pub nessuno volle dargli credito…
Questo, e per giunta senza il finale, è solo il primo dei 25 racconti di “Sugli Spalti”. Non voglio rovinarvi una lettura simpatica, appassionante ma anche tanto riflessiva che non va confusa con un banale libro che parla di calcio. In fondo:

 

Attorno allo stadio e al calcio si intrecciano le vicissitudini politiche, economiche e culturali di intere città, regioni o nazioni. Esattamente quello che vedremo in questo libro grazie alle storie raccolte negli anni da Andrea Ferreri.

Venticinque storie di sport, popoli e ribelli che mi hanno commosso e tenuto compagnia – e spero ne faranno anche a voi – con le loro avventure, le loro cronache, le loro mitologie a volte le loro tragedie, ognuna con uno stadio sullo sfondo. Per ridare a queste cattedrali la dignità di un monumento simbolico, opere d’arte, mausolei storici che raccontano le vite dei posti in cui sono stati eretti”, citando la prefazione di Luca Brindisino che azzarda un parallelo tra calcio e religioni, da cui è tratta una delle frasi must di tutto il volume: “Se mettessimo insieme i fedeli delle tre principali religioni monoteiste al mondo, probabilmente non raggiungeremmo il numero delle persone che seguono assiduamente il calcio”.

 

L’appartenenza, Non è lo sforzo di un civile stare insieme
Non è il conforto di un normale voler bene
L’appartenenza
È avere gli altri dentro di sé 

diceva Gaber in una delle sue canzoni. Laddove il calcio è ben più di un gioco, laddove il calcio siamo noi, la nostra comunità e il nostro contesto storico.

 

Carlo Mancini

(Roots Addiction Sound System – Brixton Heights)

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