Brutti Ceffi Mixtape vol 2 è stato un successo unico al Brancaleone

Live Report a cura di Simone Nigrisoli

“Solo un pazzo farebbe un mixtape con dentro tutto l’underground italiano nel 2019”, esordisce Dj Ceffo sul palco prima dello show.
D’altro canto, nella serata di presentazione di Brutti Ceffi Mixtape volume 2, tenutasi Sabato 2 Novembre al Brancaleone, persone “normali” (tra pubblico e artisti) ce n’erano ben poche.

Ma a noi in fondo è questo che piace, mantenere l’hip hop e il rap puro e pieno d’amore, così com’è nato 40 anni fa, anche se si viene esclusi dalle grandi scene o considerati “fuori luogo”.

Perché se essere considerati “normali” significa seguire le nuove tendenze del rap italiano, allora c’è chi non ci sta e ancora preferisce serate come queste, che magari non finiscono in tv o sui grandi giornali, ma sono capaci di lasciare il segno a tutti coloro che ci sono stati.

Già, proprio così, perché qualsiasi persona appassionata di rap in Italia non può far finta oggi che non esista una scena underground, che non è, come per altri generi, una scena “acerba” che ancora deve maturare per fare il salto nel mainstream, ma è una scena che va proprio in un’altra direzione.
Il livello è altissimo: la tecnica, le metriche, i testi.
Forse solo l’abbigliamento di certi artisti mi sento di dire che sia l’unica cosa non curata alla perfezione, ma credo anche che nessuno dei presenti in sala abbia controllato l’outfit prima di uscire (e forse anche questa cosa la dice lunga).

Sul palco del “Branca” sabato c’è stato davvero qualcosa di unico, e sinceramente, devo ammettere, di molto hip hop.


Un susseguirsi di “mostri” per quattro ore, uno dopo l’altro: CannasUomo, Danno, Gast, Grezzo, Hube, Il Turco, Lucci, Masito, Metal Carter, Pacman XII, Prisma, Rak, Sace, Suarez, Supremo 73, White Boy, William Pascal, Dj Ceffo e Ice One.
Un concertone di super artisti che ha lasciato tutti senza fiato, e che spero si ripeta al più presto. Complimenti a Dj Ceffo per l’ottimo lavoro, e speriamo che non perda mai la voglia di spingere serate come questa, e anche l’hip hop underground italiano in generale.

Di persone così in Italia ce n’è davvero bisogno.
Simone Nigrisoli