La lotta si allarga e non arretra
Questa mattina un altro atto della mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori Alitalia, che insieme a quelli di Air Italy e del comparto aereo si sono dati appuntamento davanti al Mise da cui, è poi partito, il corteo spontaneo lungo via Veneto e diretto verso Palazzo Chigi, dove vi è la regia della gestione della crisi Alitalia.
Momenti di tensione si sono registrati quando il corteo è stato bloccato dai blindati della polizia in assetto antisommossa. Ma i lavoratori determinati non hanno accennato a retrocedere.
È la determinazione di chi non ci sta a vedere smantellata la nostra compagnia di bandiera e a perdere il posto di lavoro, dopo anni di sacrifici e peggioramento delle condizioni lavorative, per favorire la concorrenza, secondo i disegni di un piano che mette nero su bianco gli interessi contrapposti tra Stati (e aziende) che ci sono all’interno dell’Unione Europea. Perché questo è ormai sotto gli occhi di tutti…
L’Italia costretta a trattative estenuanti e che puntano al ribasso, mentre i grandi vettori europei ricevono aiuti di Stato senza nessun opposizione da parte di Bruxelles e che insieme alle Low Cost si accaparrerebbero gli spazi vuoti lasciati da Alitalia. Ed è l’ingiustizia di vedere di nuovo scaricare sulla propria pelle la crisi dovuta alla cattiva gestione aziendale, grazie alle privatizzazioni che si sono mosse sempre nella direzione di ridurre quella che una volta era una grande compagnia, che muove i lavoratori di nuovo in piazza stamattina insieme alla CUB Trasporti, USB, Air Crew Committe e le associazioni di categoria.
Grazie alla loro determinazione e gridando “Lavoro!!! Lavoro!!!” “Alitalia siamo noi” i lavoratori hanno ottenuto di essere lasciati passare per proseguire il corteo e si sono poi mossi in direzione MEF e risposto con un sit -in al blocco della polizia.
In attesa della prossima grande mobilitazione di venerdì prossimo al Campidoglio alle ore 14:00, ascoltiamo la voce di chi oggi era in piazza.
A cura di Sara