La lotta si allarga e non arretra

Questa mattina un altro atto della mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori Alitalia, che insieme a quelli di Air Italy e del comparto aereo si sono dati appuntamento davanti al Mise da cui, è poi partito, il corteo spontaneo lungo via Veneto e diretto verso Palazzo Chigi, dove vi è la regia della gestione della crisi Alitalia.

La rabbia diretta verso un Governo che non accenna a sostenere le ragioni di chi rivendica lavoro e il rilancio di un settore redditizio soprattutto per un Paese come il nostro, che ha sempre campato di Turismo. Ed è per questo che Nazionalizzare è l’unica alternativa possibile all’azienda ridotta e perdente in partenza che dovrebbe prendere il posto di Alitalia, senza marchio, senza più della metà degli aerei, del personale e servizi aeroportuali, che cederebbe pure parte degli slot di Linate. E per questo disastro economico e sociale sono previsti finanziamenti pubblici per 3 MLD di euro (non si è capito per fare cosa….). Un disastro che riguarda tutto il comparto aereo e che accomuna i lavoratori dei Trasporti a quelli di altri grandi complessi industriali che vanno dall’Ilva alla Fiat, ma anche a quelli della Sanità, della Scuola, tutti settori che hanno subito gli effetti della privatizzazione, dove il pubblico si è piegato agli interessi privati.

Momenti di tensione si sono registrati quando il corteo è stato bloccato dai blindati della polizia in assetto antisommossa. Ma i lavoratori determinati non hanno accennato a retrocedere.
È la determinazione di chi non ci sta a vedere smantellata la nostra compagnia di bandiera e a perdere il posto di lavoro, dopo anni di sacrifici e peggioramento delle condizioni lavorative, per favorire la concorrenza, secondo i disegni di un piano che mette nero su bianco gli interessi contrapposti tra Stati (e aziende) che ci sono all’interno dell’Unione Europea. Perché questo è ormai sotto gli occhi di tutti…
L’Italia costretta a trattative estenuanti e che puntano al ribasso, mentre i grandi vettori europei ricevono aiuti di Stato senza nessun opposizione da parte di Bruxelles e che insieme alle Low Cost si accaparrerebbero gli spazi vuoti lasciati da Alitalia. Ed è l’ingiustizia di vedere di nuovo scaricare sulla propria pelle la crisi dovuta alla cattiva gestione aziendale, grazie alle privatizzazioni che si sono mosse sempre nella direzione di ridurre quella che una volta era una grande compagnia, che muove i lavoratori di nuovo in piazza stamattina insieme alla CUB Trasporti, USB, Air Crew Committe e le associazioni di categoria.
Grazie alla loro determinazione e gridando “Lavoro!!! Lavoro!!!” “Alitalia siamo noi” i lavoratori hanno ottenuto di essere lasciati passare per proseguire il corteo e si sono poi mossi in direzione MEF e risposto con un sit -in al blocco della polizia.
In attesa della prossima grande mobilitazione di venerdì prossimo al Campidoglio alle ore 14:00, ascoltiamo la voce di chi oggi era in piazza.

A cura di  Sara