Qui sopra riportate sono le parole di MahMood, il nome d’arte scelto da Alessandro Mahmoud, cantante italiano al 100%  e vincitore del Festival di Sanremo 2019 con la canzone ormai nota “Soldi”, risalenti a Dicembre 2018, quindi ancora prima della sua vittoria appena citata.

Il video delle parole di Alessandro e’ diventato virale in poco tempo, anche se sinceramente mi chiedo perchè in Italia, nel 2019,  possa succedere una cosa del genere e un’artista/cittadino italiano debba ribadire e specificare la sua nazionalità.

Non sono giornalista, quindi sicuramente potrei sbagliarmi, ma in 15 anni di webradio quando ho avuto la fortuna di incontrare artisti, prima di fargli una o più domande ho sempre cercato di documentarmi e raramente mi interessava sapere la provenienza dei soggetti in questione a differenza dei testi, delle basi e delle note e delle motivazioni per cui vengono scritte determinate opere musicali.
Meglio ancora: ho sempre cercato di provare ad inchiestare il Pensiero dei protagonisti delle interviste su fatti di attualità o di “Massimi sistemi che governano il Mondo”.

in breve: la domanda postagli risulta  inutile e lo  stupore per la risposta del cantante mi risulta becero e infantile.

” ITALIANO VERO con la chitarra in mano”

mahmoodAlessandro è nato, come da regolare registrazione presso l’anagrafe dello stato italiano, a Milano nel 1992, ha frequentato scuole italiane, non conosce l’arabo e l’Egitto dice di averlo visto solo un paio di volte in Estate per motivi di svago (ahh le vacanze che lavoratori e lavoratrici  precarie come me ambiscono di fare ma spesso non ci viene concesso).

Alessandro da piccolo scopre di avere un dono che tanti come me non hanno o non sanno di avere.
Ha una bella voce e sa cantare, perfeziona la sua dote presso studi ITALIANI di musica e ad un certo punto della sua vita, della sua dote decide di farne una professione.
Un talento puro che sbanca sui social network e che inizia a collezionare successi nonostante non sia stato compreso al 100% dalla giuria del ben noto talent show X Factor.

In 6 anni Alessandro arriva al primo posto sul podio di Sanremo 2019, edizione condotta da un Claudio Baglioni che sembrava una cava di marmo per quanto era rigido nella conduzione da Claudio Bisio, di cui il suo umorismo non ci ho mai capito molto o meglio, mi ha sempre fatto schifo come altri comici made in “Zelig”.
Non erano soli sul palco dell’Ariston; la terza conduttrice è stata una Donna, Virginia Raffaele, autentica protagonista di questa edizione tanto discussa e le sue performance mi fanno sognare un festival condotto tutto al femminile, cosa mai avvenuta,credo.

il vero straniero e’ la Universal

Alessandro è “spinto” oggi dalla casa discografica “Universal Music Publishing – Italia colosso mondiale della musica, unico soggetto straniero protagonista in questo momento, e certo è che non è colpa di Alessandro se il mercato dello stato italiano negli anni e’ stato in qualche modo regalato ai grandi capitali stranieri.

Anzi come si può leggere nella sua intervista per Rollingstone, grazie alla Universal per l’artista inizia una nuova vita artistica più redditizia.

Una vittoria politica?

“Sanremo” non lo vedevo da anni, tanti ma la lineup di questa edizione mi ha incuriosito e lasciato meravigliato.
Se a me a stupito in positivo, a quelli della Lega, noto partito razzista da sempre colluso con una serie di banditi infiniti della peggior specie, e autore di una truffa per 49 milioni di euro allo STATO italiano, li ha fatti incazzare.baglioni

Salvini mastica amaro le parole di Baglioni in conferenza stampa di apertura della 69esima edizione.
Alessandro Morelli, esponente anche  lui della Lega nonchè presidente della Commissione Trasporti della Camera, vuole imporre un provvedimento tramite una proposta di legge a tutte le emittenti radiofoniche italiane che implica uno stravolgimento completo dei propri palinsesti.
Quindi anche quello di radiosonar e tutte le webradio che esistono sul suolo italiano.

Cosa prevede questo provvedimento: il 33% del palinsesto dovrà cambiare.

“Cioè su tre canzoni trasmesse in radio una dovrà essere di un autore italiano. E di questo 33%, spiega il parlamentare, “il 10% dovrà essere dedicato ai giovani autori e alle piccole case discografiche, come si può leggere sul sito dell’ansa.

Ma se Alessandro Mahmood e’ Italiano, canta in italiano, ha vinto vari concorsi italiani, ha un pubblico prevalentemente italiano e il festival di Sanremo mette in gara solo concorrenti di origini italiane, questa proposta di legge ci risulta molto stupida e priva di senso.

 

Sarebbe più sensato invece ripristinare i fondi all’editoria, tagliati in maniera scientifica precedentemente al Festival, rivedere una volta per tutte il sistema di protezione e tutela del diritto d’autore e la distribuzione reale dei proventi derivanti da essi, condotto da troppo tempo dall’ente Siae in regime di monopolio.
Inoltre sarebbe importante finanziare a livello statale progetti come quello nostro di RadioSonar, ovvero non a scopro di lucro e appartenenti al quel sottobosco infinito e sterminato delle webradio in Italia e in Europa che attraverso la Rete mantengono vivo e acceso l’interesse verso la Cultura in ogni sua forma.

Per salutarvi segnalo il lancio della campagna #Musicalibera  #OgniTreCanzoniOdiolalega a cura di Radio Sherwood di Padova che potete trovare qui

articolo a cura di Sgab