“Siamo molto preoccupate e arrabbiate dal crescente avanzamento del modello neo–abolizionista in Europa.
Dopo Svezia, Francia e la proposta di legge in Spagna, in Italia viene proposto l’ennesimo disegno di legge che prevede la criminalizzazione del lavoro sessuale attraverso multe e, in caso di recidiva, carcere per i clienti. Non ci stancheremo mai di ribadirlo che la criminalizzazione non è mai la soluzione e continueremo a smascherare l’ipocrisia che si cela dietro a questa ideologia neo-abolizionista: criminalizzare non significa cancellare il lavoro sessuale, ma spingerlo ancora di più verso un contesto di violenza, clandestinità e pericolo.”
Comincia così il documento di Ombre Rosse contro il DDL 2537 presentato il 19 giugno scorso al Senato dal titolo Modifiche alla legge 20 febbraio 1958, n. 75, e altre disposizioni in materia di abolizione della prostituzione già conosciuto come il DDL Maiorino che ne è insieme ad altri parlamentari 5 stelle la prima firmataria.
“I brevi articoli della legge – continua il documento di Ombre Rosse – riflettono il portato ideologico e le falsità riportate nella relazione che accompagna il disegno di legge. Si strumentalizzano fantomatici dati per rafforzare una narrazione che continua a dipingerci come semplici vittime, come persone da salvare contro il “cliente sopraffattore”. Non solo, si ricercano le motivazioni della prostituzione in presunte attitudini “psicologiche” delle donne trans, nell’aumento della migrazione e infine viene invisibilizzato il lavoro sessuale maschile. In un colpo solo si cancella la molteplicità delle nostre vite, distaccando il lavoro sessuale dalla materialità delle nostre esistenze e corroborando un’unica narrazione dove le nostre storie vengono schiacciate e invisibilizzate.
Come s3x workers transfemministe attraversiamo da anni Non una di meno e nei territori siamo alleate di varie realtà transfemministe e queer, con cui non solo condividiamo pratiche politiche dal basso, che diano voce alle soggettività più marginalizzate, ma diamo corpo a una più generale lotta femminista e transfemminista che si basa sull’autodeterminazione dei nostri corpi.
Quindi lo ribadiamo ancora e ancora: il femminismo s3xwork-escludente non è femminismo!
In una sistema sessista, omolesbobitransfobico e razzista la sola cosa che svilisce è la mancanza di tutele e diritti per le lavoratrici sessuali. Promuovere la criminalizzazione del lavoro sessuale a livello giuridico e sociale non fa altro che aggravare la materialità delle nostre vite, in un sistema di welfare, quello italiano, totalmente inadeguato, insufficiente e costantemente picconato su tutti i fronti da feroci politiche neoliberali. Rigettiamo la strumentalizzazione del fenomento della tratta per legittimare il non riconoscimento del lavoro sessuale come lavoro: s3x work is work! e va tutelato come tale! Alessandra Maiorino si erge a paldina dei diritti lgbt+: rigettiamo anche la contrapposzione tra diritti civili e diritti sociali, soprattutto quando si legifera sui nostri corpi, silenziando le nostre voci: questo ddl è stato stilato senza nemmeno la decenza di ascoltare le lavoratrici sessuali e ciò che veramente vogliamo, a differenza di quanto succedeva in passato.
Questo cambiamento di metodo legislativo è indicativo della volontà di sovradeterminarci”
Dalla redazione di QUEERzionario abbiamo scelto di allearci in questa lotta affidando alla voce di Ombretta che parla a nome di Ombre Rosse questo spazio radio e la ringraziamo per aver accettato il nostro invito.
Come chiaramente ci dice il documento di Ombre Rosse “due lavoratrici sessuali sono state brutalmente uccise e sono state doppiamente uccise quando i media hanno celato la violenza di genere e puttanofobica: sono state uccise in quanto s3x worker, mentre lavoravano”
Infatti il documento conclude “Per Nevila e Camilla e per tutte le lavoratrici che nell’ombra subiscono violenza non smetteremo di urlare che esigiamo la totale decriminalizzazione delle nostre vite e dei nostri corpi e il riconoscimento del lavoro sessuale come punto di partenza per una più ampia lotta al sistema eteropatriarcale che ci assegna in ruoli predefiniti, non esiste la puttana felice o la vittima inerte di violenza, esistono le nostre vite e continueremo a fare rumore!!!”
#FacciamoRumore!
#S3xworkiswork #Fight4decrim