14 April 2020  /  Ornella

Oggi dal programma transfemminonda vi proponiamo un bellissimo racconto di Alice Walkers

che nasce in Georgia, nel sud degli Stati Uniti, nel 1944.

Attivista, femminista per i diritti delle donne afroamericane e delle lesbiche, ha scritto saggi e opere di narrativa su tematiche di genere e di razzismo.

Il romanzo “Il colore Viola “ (The Color Purple), la sua opera più famosa, ha vinto il premio Pullitzer per la narrativa.

Am I Blue? è un racconto scritto nel 1986 e narra la storia di un cavallo bianco, l’immagine stessa della libertà, di nome Blue, rinchiuso dentro a uno splendido quanto noioso prato cintato.

Questo testo racconta soprattutto della libertà negata e della solitudine imposta.

Riferimenti a fatti e situazioni contingenti NON sono puramente casuali.

Alice Walkers si sarà forse ispirata alla canzone Am I Blue, di Billie Holiday?

https://www.youtube.com/watch?v=FJ5q1z9xB0g

Alice Walker e il suo impegno verso le donne afro- americane

https://pasionaria.it/alice-walker/

Il libro https://www.ibs.it/colore-viola-libro-alice-walker/e/9788869981807

Il colore viola è la storia di due sorelle, Celie e Nettie, in fuga da un padre violento e da un passato di abusi.

Mentre Celie, privata dei suoi figli, si ricostruisce a fatica una vita con un matrimonio combinato e una nuova famiglia caotica e bizzarra, di Nettie si perdono le tracce. Ma l’incontro con Shug Avery, la misteriosa cantante di blues di cui suo marito è innamorato da sempre, permetterà a Celie di fare una scoperta, e i legami di sangue torneranno a riannodarsi attraverso gli anni e i continenti. Al suo primo apparire, nel 1982, Il colore viola conquistò il pubblico e la critica americani per il candore con cui affrontava temi universali come il razzismo, la violenza di genere, la sessualità femminile, vincendo l’anno successivo il Premio Pulitzer e il National Book Award e ispirando uno dei film più amati di Steven Spielberg. Riletto oggi, questo originalissimo romanzo epistolare sorprende ancora per la freschezza linguistica e l’invenzione narrativa, per i suoi personaggi eccentrici e imperfetti, e per la disinvoltura con cui – sfidando le convenzioni letterarie – riesce a immergere una semplice saga familiare nei contorni drammatici della Storia e in quelli magici del mito.

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