Un tuffo nella cultura dell’early dancehall style!

Recensione di Mario “Dread” Conte

Uscita all’inizio di ottobre, questa compilation prodotta dalla pressure sounds, mi ha letteralmente ammaliato. Si tratta di uno di quei dischi che una volta messo sul piatto va da sé, fino all’ultimo solco dell’ultimo brano.
Non a caso il produttore intorno al quale è incentrata si è guadagnato nel tempo lo pseudonimo di “Striker”.
Bunny Lee, attivo sin dai primi anni 60 nell’industria discografica jamaicana, ha nei suoi almanacchi una infinità di brani universalmente riconosciuti come pietre miliari del genere.
Alfiere del “Flying Cymbal” e poi del “Rockers” style, tra fine anni 60 ed inizio 70 si è guadagnato per 4 anni di fila il prestigioso titolo di miglior produttore dell’isola.
Uomo bonario e dall’occhio lungo, è tra i primi a capire le potenzialità derivanti dal restyling dei ritmi provenienti dallo studio one e dal treasure isle. Inoltre, come se non bastasse, è da ricordare anche il suo essere un pioniere del DUB: è lui a rilasciare il primo album in assoluto di King Tubby.

Ma questa compilation parla di una rivoluzione; quella del RUBADUB.

Stile trasversale che a partire dagli albori della dancehall era dei tardi 70, primi 80, ha dettato in un certo qual modo gli standard che sono poi andati a consolidarsi durante le successive decadi, dal versionism al toasting style, vero e proprio padre del rap, eredità di precursori del calibro di Count Machuki.

Un periodo in cui la musica si evolve dalle sonorità tipiche del roots ed in cui la gente, ormai stanca delle violenze estreme che insanguinano le strade da troppi anni, è pronta a tornare nelle sempre più rare dancehall, dandogli nuova vita.

E quel che accade diventa storia…

Roots radics è la band di cui si avvale per gran parte delle produzioni di quel periodo, cosi come di Scientist al mixing desk e dei consigli e del supporto (non solo economico) di Henry “Junjo” Lawes. Molti nuovi artisti si affacciano al suo studio nel ghetto di Waterhouse accanto a veterani consolidati come Johnny Clarke e di Cornell Campbell. Nuovi cantanti, toasters e dj pronti a dare il loro contributo in un periodo di trasformazione della musica jamaicana.

Una musica nuova, dal basso e per la gente.

L’etichetta PRESSURE SOUND, specializzata nella riproposizione di perle del passato, prosegue nella sua missione con questa splendida collaborazione, portando alla luce una serie di canzoni oscure ed altre mai rilasciate prima e forse destinate, in assenza di questa opera, a rimanere a prendere polvere su qualche scaffale a Kingston…

JOIN THE REVOLUTION INA RUBADUB STYLE!