Prosegue la vertenza delle lavoratrici e lavoratori contro la distruzione della Compagnia Alitalia

Ascoltiamo il contributo di Daniele Cofani – operaio manutenzione Alitalia – delegato sindacale Cub Trasporti

Mentre questa mattina a Roma è apparso uno striscione sul ponte davanti al Colosseo con scritto “Alitalia non è Ita”,   dal presidio di piazza San Silvestro si sono mosse tre delegazioni di lavoratori dirette, insieme alle rappresentanze sindali Cub USB e ACC e  Navaid,  verso le sedi dei tre partiti che fanno parte della maggioranza.

Se il Governo infatti, continua ad essere sordo alle richieste dei lavoratori, perseguendo il piano a ribasso di smembramento e ridimensionamento dell’azienda per la nascita della nuova mini compagnia ITA, che dovrebbe sostituire Alitalia, i rappresentanti del PD, della Lega e il M5S che compongono la maggioranza, cosa pensano rispetto all’ alternativa al disastro economico e sociale, portata avanti dai lavoratori?

E mentre l’UE insiste nell’imporre cessione del logo e slot di Linate, le altre compagnie si stanno impadronendo del mercato del trasporto aereo italiano acquisendo nuove rotte in vista dell’estate grazie al futuro incerto di Alitalia.

 

Perché se è vero che gli spazio vuoti vengono riempiti da qualcun altro, allora bisogna dare ragione ai lavoratori e ai sindacati di base che da mesi, anzi anni, denunciano le gestioni fallimentari e le politiche che sono andate a favorire gli interessi delle altre grandi compagnie e delle Low Cost, oltre naturalmente quelli di industriali nostrani o meglio dire affaristi e “capitani di sventura” che si sono riempiti le tasche con i soldi pubblici, mentre ai lavoratori venivano imposti sacrifici e licenziamenti.

E questo dovrebbe fare riflettere perché mentre la politica è piegata alle regole interne di un Unione Europea in cui la concorrenza tra i Paesi che ne fanno parte strangola economie e affama le classi popolari, i lavoratori cercano di salvare non solo il posto di lavoro ma un mercato così importante e redditizio per l’economia del nostro Paese.

Oggi Alitalia ha compiuto 74 anni, ha 11000 dipendenti, 40000 lavoratrici e lavoratori dell’indotto e rappresenta un simbolo per il nostro Paese.

Cambiare rotta vuol dire partire da qui e nazionalizzare un patrimonio che è nostro.

 

Per questo la mobilitazione dei lavoratori Alitalia non arretra e continua a crescere e si allarga ad altri settori. Giovedì presidio davanti la sede Rai di Viale Mazzini per denunciare il silenzio dell’emittente pubblica nei confronti della vertenza Alitalia e della mobilitazione in corso ormai da mesi.

Venerdì i lavoratori Alitalia saranno affianco dei lavoratori dell’ex Ilva di fronte al Mise. Sabato lo sciopero dei lavoratori del comparto aereo-aeroportuale-indotto per il rilancio del settore.
Quella di Alitalia è la lotta dell’intera classe lavoratrice contro privatizzazioni, delocalizzazioni, sfruttamento, disoccupazione, perdita degli asset strategici per la nostra economia, che stanno divorando il nostro Paese grazie alle politiche neoliberiste dei vari Governi.

 

Per approfondire:

https://contropiano.org/news/lavoro-conflitto-news/2021/04/24/alitalia-mercoledi-28-aprile-tutti-a-san-silvestro-0138391

Sostieni RadioSonar - Alza il Volume.

Tramite questo comodo form potete sostenere le attività dell'associazione con il sistema digitale di PayPal. [wpedon id=19928] oppure potete effettuare donazioni o tesserarvi effettuando un versamento sul nostro conto corrente presso Banca Etica [CP_CONTACT_FORM_PAYPAL id="1"]  

Dopo aver fatto il versamento scrivete una mail a radiosonar@gmail.com in cui inserite Nome, Cognome, Indirizzo, Cellulare, Codice Fiscale e indirizzo di posta elettronica ed allegate copia del pagamento. La tessera O altro materiale informativo e/o promozionale verrà spedito tutto immediatamente via posta ordinaria.