Libera come una donna racconta l’imminente cammino ai microfoni di Radiosonar.net
Una marcia per condividere esperienze, vissuti, valori, contenuti femminismi.
Libera come una donna è questo il nome scelto da Babi e Vale o anche Vale e Babi come vogliono presentarsi per la camminata lungo la via franchigena che le porterà in 350 Km da Lucca a Roma. Si presentano come educatrici, viaggiatrici e attiviste e la data e la situazione scelta per la partenza non sono affatto casuali. Partono l’8 marzo, partono dalla piazza, dal corteo femminista organizzato da Non una di meno Lucca.
“Di troppo entusiasmo la camminata è nata” così comincia la presentazione del loro progetto sul sito liberacomeunadonna , un progetto che vuole far vivere attraverso attraverso i loro corpi un “cammino culturale in evoluzione necessario a tutta la società”
Durante il cammino raccoglieranno le testimonianze delle donne e delle persone che incontreranno
Raccoglieranno tutte le occasioni per vivere dialogo e confronto con il territorio che attraverseranno e con persone e associazioni che lavorano per una società inclusiva che superi quel “se è andata a cercare”, quella frequenza allarmante violenza che vorrebbe negare “la libertà di scegliere chi amare, come amare e quella di usare e come usare il proprio corpo”. Per la libertà delle donne ma più in generale quindi la libertà di autodeterminazione di tutti i corpi.
Valentina e Barbara partiranno vestite da sposa e questo abito sarà protagonista e metafora per tutto il viaggio. Starà a ricordare l’artista e compagna Pippa Bacca uccisa nel 2008 in Turchia durante l’iniziativa spose in viaggio da lei ideata. L’idea per Pippa era “di pensare l’abito da sposa al contrario. Un vestito che dura per tutta un’esperienza e ne diventa il testimone, raccoglie su di sé i ricordi, consumandosi e sporcandosi. Un unico vestito da portare in un viaggio speciale, che avrebbe attraversato paesi dove la guerra è una realtà o un ricordo molto fresco, durante il quale toglierlo solo per dormire o quando lo si lava.”
Mi sono sentita dire dice Barbara proprio prima di partire per un viaggio a piedi da Bologna a Lampedusa in favore dell’associazione Mediterranea’ ’Stati attenta che di troppo entusiasmo qualcuna c’è morta’. Proprio da quella frase è partito il progetto di non far morire quell’entusiasmo e portarlo ancora in viaggio. Ciò che è successo a Pippa succede ogni giorno in Italia.
E a Roma arriveranno il 29 marzo e vogliamo accoglierle in modo colorato, festante, diverso e plurale per festeggiare insieme un mondo nuovo, possibile e necessario, per celebrare insieme questo possibile cammino comune di crescita, consapevolezza e lotta.
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