TRANSfemmINonda 3.21 - 8M è sciopero per la salute

TRANSfemmINonda 3.21 – 8M è sciopero per la salute

26 February 2022 / Mari, Graziella, Bianca, Leonia, Roberta

Verso lo sciopero dell’#8Mscioperopertutt in questa puntata parliamo di salute integrale, benessere, sanità pubblica, educazione e presidi territoriali.

In questi ultimi due anni le questioni inerenti al tema della salute si sono ulteriormente acuite e rese complesse dall’attuale sindemia e usiamo questa parola e non pandemia perchè come non una di meno abbiamo da sempre affermato che non si tratta solo di una crisi emergenziale ma di una grave situazione crisi ecosistemica che coinvolge fattori sociali, politici, economici ed ambientali.

In studio:

Graziella Bastelli attivista del tavolo nazionale salute di Non una di meno, compagna da sempre e ora felice pensionata dopo 42 anni di lavoro come coordinatrice sanitaria con adolescent con gravi patologie psichiatriche del policlinico umberto primo di Roma. La sua vita sindacale è stata nel Cobas sanità università ricerca e molto attiva nell’associazione di volontariato” Il grande Cocomero“

Bianca Monteleone, studente di filosofia e compagna di Obiezione Respinta, Lavora al progetto di mappatura dell’obiezione di coscienza in italia e di divulgazione su salute sessuale e diritti riproduttivi

Leonia Vattani compagna del coordinamento delle assemblee delle donne e delle libere soggettività dei consultori del lazio, attivista di NUDM di Roma. Ha una lunga traiettoria nelle lotte femministe e non. Ha lavorato come infermiera e ora è in pensione dopo 42 anni di attività

Roberta Lazzeri, attivista femminista di Pro-choice Rete Italiana Contraccezione Aborto

La gestione della sanità pubblica è stata caratterizzata da tagli, privatizzazione, precarizzazione ed esternalizzazione del personale, scarsità di fondi per la ricerca, eliminazione dei servizi di prevenzione territtoriali e ha portato al collasso il sistema già minato alle radici. Ed è di questo e di quello che vogliamo e che riaffermiamo con questo sciopero che ci parla Graziella.

Continuiamo a registrare un indecente aumento di obiettori e antiabortisti che trovano sponde e alleanze tra i cosiddetti “nogender” che tra l’altro per un’assurda e distopica contraddizione difendono esattamente il contrario e cioè il genere binario e i cattofascisti, gli stessi soggetti che si rendono protagonisti della violenza contro persone LGTBQIPA+ giustificati e armati dall’incessante aumento della violenza patriarcale sistemica. Da tempo Obiezione Respinta lavora proprio su questo e su quello che noi chiamiamo giustizia riproduttiva cioè sull’autodeterminazione delle persone tutte di riprodursi e/o interrompere una gravidanza non desiderata. Può sembrare strano leggere la parola persone invece che donne. Voglio chiarire il perchè di questa scelta riaffermando ancora una volta che non sole le donne cis possono gestare, partorire e abortire ma anche tutte quelle persone (uomini trans, persone non binarie e intersex) che decidano di farlo. Su questo l’intervento di Bianca. Qui trovate la chat su telegram gestita da Obiezione Respinta per le persone che hanno o devono abortire e il numero di telefono h 24 +39 3319634889 gestito da IVG-ho abortito e sto benissimo

Roberta Lazzeri di Pro-choice Rete Italiana Contraccezione Aborto parla di aborto farmacologico, teleaborto, questo sconosciuto. Neanche la sindemia ha infatti reso possibile nel nostro paese la possibiità di accedere a questo sistema che consente di ricevere e assumere a casa la RU486, la pillola abortiva, sistema ampiamente sperimentato e con successo in geografie non lontane da no. Anche Pro choice ha un servizio aperto 24hx7 a cui puoi ci si può rivolgere in caso di necessità.

E c’è uno spazio che non chiamiamo servizio, uno spazio che rappresenta davvero forse unico e solo un presidio territoriale importante e di prossimità .. il consultorio. Negli anni svuotato, privatizzato, attaccato da antiabortisti e dalla destra, martoriato e costretto invece che ad una espansione ad una riduzione. Ma ci sono assemblee e luoghi che resistono alla cancellazione come nella regione Lazio dove l’esperienza delle assemblee delle donne e delle libere soggettività dei consultori costituitesi in un coordinamento regionale ha fermato in molti casi le chiusure e il continuo tentativo di snaturarli. Di questo ci parla Leonia del coordinamento consultori Lazio