THE CLASH – THE CLASH 1977 Oggi compie 40 anni il primo album dei Clash registrato in due weekend, vero e proprio “manifesto” del genere punk di quel periodo.

the clash 1977

“The Clash” è un album forte, che tira giù i muri, che rivendica diritti e grida contro una società con i paraocchi.
“Non scrivere sull’amore, ma scrivi cose importanti”, sembra che queste parole di Rhodes a Joe Strummer abbiano contribuito a far nascere un album carico di ribellione, una ribellione incanalata nella musica e in ogni singola traccia..”Black man got a lotta problems, but they don’t mind throwin’ a brick, white people go to school, where they teach you how to be real thick..”, le parole di White Riot sono chiare e i Clash non sono da meno, se è iniziata la rivolta nera che abbia inizio anche la rivolta bianca.
Il brano venne scritto da Strummer e Simonon dopo aver assistito agli scontri tra immigranti e poliziotti, nel 1976, durante il carnevale di Notting Hill.

Questo è un periodo cruciale per l’Inghilterra, perchè verrà approvata la legge anti discriminazione (Race Relations Act).

“Police and thieves in the streets, scaring the nation with their guns and ammunition..”, Police and Thieves è un brano che si fa subito notare per la predominanza del basso e i ritmi in levare, ed è quello che darà inizio ad una lunga liaison tra i Clash e la musica reggae, che sperimenteranno e perfezioneranno nel corso della loro carriera.

the clash 1977Il brano fu scritto dai giamaicani Lee Scratch Perry e Junior Murvin e i Clash ne vollero interpretare una versione punk come una sorta di resistenza culturale. Infatti la band voleva fondere i due generi musicali per unire due diversi “movimenti di strada”.
“London’s burning! London’s burning! All across the town, all across the night”…le chitarre bruciano Londra, una città noiosa occupata solo dalle esigenze del “padrone/regina” e il malcontento dei Clash non tarda a farsi sentire in London’s Burning, brano scritto da Joe Strummer e Mick Jones.

“Back in the garage with my bullshit detector…”, “..they got no money, they got no power, they think you’re useless and so you are punk..”, Non hai i soldi, non hai potere, pensano che tu sia inutile, quindi sei un punk..Remote Control e Garageland sono brani che inneggiano alla contestazione giovanile inglese; così come Career Opportunities in cui la band esprime il rifiuto per gli impieghi offerti ai giovani dalla borghesia. “Hate and War” è la risposta allo slogan, a volte, falsato “Peace and Love” degli Hippie.

Il ritmo accattivante del brano fa aprire gli occhi al pubblico che lo ascolta verso le problematiche sociali da affrontare in un solo modo..contrastandole! “Hate and war, I hate all the english..hate and war, I hate all the cops”, parole dure e musica incalzante per spronare all’azione; ai Clash non basta più anestetizzarsi giorno dopo giorno con semplici ritmi punk ma passano all’azione cambiando il loro modo di suonare e cantare.

In tutto l’album, infatti, si assiste alla fusione di vari generi musicali, come il dub, il rockabilly, il reggae, ed è proprio questa la vera rivoluzione e ribellione della band contro tutti: saper confrontarsi con la musica, trasmettere positività anche negli scontri e nei periodi bui, “saper fare” senza preoccuparsi troppo di cosa avrebbero pensato gli altri.

La critica al sistema non finisce e la troviamo anche nel brano “I’m so bored with the U.S.A.”, in cui la band ammonisce l’Inghilterra per essersi troppo americanizzata.

il Brano che si discosta un po’ dalle rivolte è “Janie Jones”, dedicata ad un’ex cantante pop inglese, coinvolta nello scandalo delle bustarelle della BBC Radio One.

Questo album è la mia sfida contro il mondo, è l’album che farei ascoltare ad ogni nuova generazione che ha bisogno di svegliarsi e pensare con la propria testa.

Ogni singola nota, parola e arrangiamento non vengono studiati, ma nascono da un’io profondo che non si arrende e da vita ad una vera e propria rivoluzione musicale, che nessuno ti può insegnare ma solo l’esperienza e la strada. Buon compleanno The Clash!!