18 March 2023  /  Mari, Jessi, Diletta, Vittoria

E cominciamo da Cutro. C’è un prima, un durante e un dopo

Nessuno ne parla: le persone sopravvissute stanno facendo i conti con un sistema di accoglienza violento, le persone trans e queer della comunità LGTBQIP+ che scappano da situazioni violente non sono credute, le donne vengono costantemente relegate al ruolo di madri, le bare sono ancora a Cutro, non si rispettanole famiglie e parenti che continuano a cercare i corpi delle persone disperse nè la volontà di chi ha perso persone care, le istituzioni continuano a non dare risposte. Parliamo di questo con Vittoria di FEM.IN. Cosentine in lotta in lotta, attivista e testimone della strage

Con Jessi che fa etnografia militante sui confini che significa ricerca e attivismo sulla rotta balcanica parliamo di confini genderizzati. I confini discriminano per classe ed etnia, ma dentro questa discriminazione c’è una ulteriore discriminazione, quella di genere. Il patriarcato non ha confini per cui c’è anche la violenza subita nel viaggio, l’invisibilizzazione delle soggettività femminilizzate, froce e trans, la tratta, fino al progetto della destra al governo di la protezione per orientamento sessuale e identità di genere.

TRANSfemmINonda del  18/03/2023  – Migrazioni stragi e schiavitù

  • non è un film di Fiorella Mannoia
  • El Amor di Ketekalles Ketecalles (gioco di parola che letto vuol dire basicamente statti zitto) è un gruppo femminista spagnolo che unisce agli stili urbani, rumba e funk con hip hop, soul, rockpop e persino trap contenuti forti e radicali
  • A color show (uno spettacolo di colori) Lido Pimienta artista Colombiana e Canadese dall’album ‘Miss Colombia’
  • BAYNA di Ghali tra te e me il Mediterraneo
  • Poder popular di Sudor marika
  • Io non sono razzista ma… di Willie Peyote

Grafica di Aleksandar Savov