11 February 2023  /  Mari, Elena, Giulia, Erika

Quest’anno nel giorno della Memoria, che commemora le vittime dell’Olocausto, il parlamento tedesco ha ricordato in particolare i gay, le lesbiche, le persone bisessuali e transgender uccise dai nazisti.

Qualche giorno fa ho incontrato questo articolo di Elena Tebano dal titolo La Chiesa cattolica tedesca e le vittime lgbt+ dell’Olocausto.

L’articolo pubblicato il 26 gennaio su 27esima ora, corriere.it ci racconta che quest’anno nel giorno della Memoria, che commemora le vittime dell’Olocausto, il parlamento tedesco ha ricordato in particolare le persone gay, lesbiche, bisessuali, trans e transgender uccise dai nazisti. Insieme allo sterminio degli ebrei la dittatura nazista ha progettato e portato avanti l’uccisione di altre minoranze ritenute «indesiderabili», come quelle sessuali, rom e di altri popoli zigani, disabili e neurodivergenti.

Secondo l’Agenzia federale, ci dice l’articolo, durante il regime nazista circa 50 mila persone trans sono state detenute con l’accusa di «omosessualità». Migliaia furono uccisi nei campi di concentramento, dove venivano internate con il famigerato triangolo rosa. Pochi i dati invece sulle donne lesbiche, che di solito venivano classificate come «asociali», con il triangolo nero e molte di loro hanno subito un’ulteriore violenza costrette sono state condannate alla prostituzione forzata nel campo delle donne di Ravensbrück, vicino a Berlino.

Alla commemorazione tedesca delle vittime queer del nazismo ha partecipato anche la Conferenza episcopale tedesca, un’occasione per la Chiesa cattolica di riconoscere la propria storia di sostegno al comportamento omofobico durante il nazionalsocialismo e anche dopo ha dichiarato il il vescovo di Essen Ludger Schepers, commissario per la pastorale lgbt+

Il vescovo – scopriamo continuando la lettura dell’articolo – ha aggiunto che l’atteggiamento della Chiesa cattolica «ha contribuito all’umiliazione, al tradimento e all’omicidio di omosessuali e di altre persone con identità queer. Ci sono sempre attacchi motivati dall’odio. I pregiudizi omofobici, antisemiti e antizingari non sono stati superati. Stiamo facendo ogni sforzo per stabilire un clima inclusivo all’interno della Chiesa, in modo che con noi ci sia un luogo sicuro anche per le persone queer». Sono dichiarazioni senza precedenti all’interno della Chiesa cattolica, che vanno ben oltre le parole di papa Francesco.

Enorme distanza -aggiungiamo da questi microfoni- tra il parlamento tedesco, il riconoscimento delle responsabilità rispetto all’olocausto, il rispetto per tutte le vittime, l’impegno perché mai più si ripeta e le parole che abbiamo sentito pronunciare da Giorgia Meloni “Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender! Sì alla cultura della vita. No all’abisso della morte. Sì all’universalità della Croce”

Nello stesso articolo Elena Tabano ci fa memoria e rimanda a Lucy Salani, la più anziana sopravvissuta transgender alla persecuzione nazista. Italiana, 97 anni, la sua storia è al centro di un documentario di Mattero Botrugno e Daniele Coluccini C’è un soffio di vita soltanto, uscito il 10 gennaio 2022 e selezionato alla 39esima edizione del Torino Film Festival.

Il 27 gennaio 2022 OPEN ha pubblicato un’intervista a Lucy Salani a cura di Giulia Mangolini di cui vogliamo leggervi alcuni brani.

QUEERzionario del 11/02/2023 – M di facciamo Memoria

Corri ragazzo corri, in memoria di Carlo Giuliani, ragazzo partigiano