28 May 2022  /  Mari, Elisa, Bianca e Eleonora

Ed è di questo molto più di 194 che parla il ciclo di seminari organizzati da Obiezione respinta che vi presentiamo oggi. Otto seminari per approfondire il tema dell’aborto da un punto di vista medico, giuridico, sociale, filosofico. Perché la questione “aborto” continua ad essere centrale nel dibattito pubblico, nel riconoscimento della nostra soggettività, libertà e autodeterminazione.

E continua ad essere un diritto negato in tanti ospedali e intere regioni. Allo stesso tempo, è un campo di organizzazione e mutualismo, sperimentazione e emancipazione. In questi anni le risposte alle mancanze strutturali dei sistema sanitario italiano sono state molteplici e proveremo a raccontarvele tutte: dalle mappature, all’accompagnamento a distanza o di persona, alla telemedicina.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Conducono Elisa Gavazzi e Mari Casalucci della redazione di TRANSfemmINonda. Elisa attraversa varie assemblee fra le quali Corpi e terra, Nudm Prato ed il collettivo transfemminista antispecista nato in quel di Pistoia sotto il nome “Collettivo corpi dal margine”. Mari allergica ai pronomi preferisce l’uso del solo nome e  delle desinenze ə o u o le parole senza vocale finale. Come tutta la redazione ci rivendichiamo un’area di pensiero e pratiche identificabile come ecotransfemminismo antispecista orientato alla giustizia multispecie. 

In studio con noi Bianca Monteleone e Eleonora Mizzoni, due attiviste di Obiezione Respinta, un progetto transfemminista e intersezionale composta da studentə, ostetrichə, medicə e attivistə e persone che hanno e non hanno necessariamente affrontato lo stigma dell’aborto e dell’obiezione di coscienza nella loro vita, che dal 2017 mappa l’obiezione di coscienza e fa supporto attivo, accompagnamento all’aborto e sensibilizzazione sulla salute sessuale e riproduttiva sui social media.

44 anni dall’approvazione della 194, la Legge sull’Aborto! Prima del 1978, l’interruzione volontaria di gravidanza era considerata reato dal codice penale, che lo puniva con la reclusione da due a cinque anni, comminati sia all’esecutore dell’aborto che a chi abortiva. Il movimento femminista portò in piazza con forza la necessità di una legge per l’aborto come scelta di autodeterminazione sul proprio copro (il corpo è mio decido io) e con la denuncia di tante morti per aborto clandestino. Nel 1975 si autodenunciavano alle autorità di polizia per aver praticato aborti, e venivano arrestati, il segretario del Partito Radicale Gianfranco Spadaccia, la fondatrice del Centro d’Informazione sulla Sterilizzazione e sull’Aborto (CISA) Adele Faccio ed Emma Bonino. Il 5 febbraio Marco Pannella e Livio Zanetti, direttore de L’espresso, presentavano alla Corte di Cassazione la richiesta di un referendum abrogativo degli articoli nn. 546, 547, 548, 549 2º Comma, 550, 551, 552, 553, 554, 555 del codice penale, riguardanti i reati d’aborto su donna consenziente, di istigazione all’aborto, di atti abortivi su donna ritenuta incinta, di sterilizzazione, di incitamento a pratiche contro la procreazione, di contagio da sifilide o da blenorragia. Dopo aver raccolto oltre 700.000 firme, il 15 aprile del 1976 veniva fissato il giorno per la consultazione referendaria, che però non ebbe seguito  perché Leone sciolse le Camere. Intanto la Corte Costituzionale con la storica sentenza n. 27 del 18 febbraio 1975 aveva consentito il ricorso all’IVG per motivi gravi motivando che non era accettabile porre sullo stesso piano la salute della donna e la salute dell’embrione o del feto. Finalmente nel 1978 arrivava la legge 194 frutto di accordi di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze come l’articolo 9 sull’obiezione di coscienza. Furono presentati cinque disegni di legge (promossi da Psdi, Pci, Pri, Pli e Dc ma nessuno raccoglieva la proposta del movimento femminista. La volontá comune di   Dc   e   Pci   era di  evitare   la   prova   referendaria,   stilando   una   legge   di   forte compromesso.

Se ne parla approfonditamente negli otto seminari organizzati da Obiezione Respinta che in questa puntata presentiamo:

11 maggio IVG e salute sessuale delle persone trans*, non binarie e con disabilità  con Majid Capovani, Caterina Porciani

13 maggio Abortiamo l’obiezione di coscienza con Chiara Lombardo, Bianca Monteleone (Obiezione Respinta), Federica di Martino (IVG ho abortito e sto benissimo), Miguel Coraggio

19 MAGGIO Obiezione di coscienza e lavoro nel settore sanitario: la prospettiva degli specialisti con Barbara del Bravo, Alessandro Matteucci

20 MAGGIO Telemedicine: the present, the future –  Victoria Satchwell, Eleonora Mizzoni (Women on Web)

27 MAGGIO I movimenti femministi e la legge sull’aborto: il prima e il dopo della legge 194/78 oggi alle 16:30 con Angela Balzano e Pina Salintro (AIED Pisa)

1 GIUGNO IVG e stigma: conseguenze pratiche e sociali delle narrazioni sull’aborto con Federica di Martino (IVG ho abortito e sto benissimo), Alice Merlo e Claudia Mattalucci

10 GIUGNO  Abortiamo perché non siamo sole: lotte e movimenti per l’autodeterminazione in Italia: Lisa Canitano (Vita di Donna), Carlotta Cossutta (Non una di meno Milano), Marte Manca (Non una di meno transterritoriale Marche)

24 GIUGNO Quando la medicina ha bisogno di cure? IVG, consultori, la salute ad accesso libero per tutt3 verso una medicina transfemminista con Didi Massabò, Gaia Deregibus, Erica De Vita, Elena Manfredi, Monica Botte (Chi si cura di te)

TRANSfemmINonda del 28/05/2022 – Legge 194: vogliamo #moltodipiú

  • Aborto libre de la primera Escuela de Líricas por el Aborto Libre
  • Aborto di stato del canzoniere femminista (1975)
  • Questo Corpo – La Rappresentante Di Lista 
  • Milonga queer – Susy Shock