8 October 2022  /  Dez, Guido, Romina, Mari, Marta, Marina

Proposta di un percorso di arte intersezionale e antipatriarcale verso il 25 novembre e oltre

A parlarne in studio oggi

Mari Casalucci. Oltre ad essere la persona che coordina l’organizzazione delle puntate di TRANSfemmINonda e QUEERzionario si definisce estremamente fluida e in continua transFORMAZIONE. Di mari raccontano spesso le rigidità e a volte il “troppo”, ma sembra invece molto facile alle contaminazioni sempre quando superano la selezione naturale delle sue convinzioni! Natx in Pugliaç ha fatto da qualche anno il suo coming out come persona non binaria… diciamo che ha trovato finalmente l’etichetta guanto in cui infilare quello che è da sempre!i Offre corsi gratuiti di pronuncia della shwa visto che il dialetto pugliese è da sempre inclusivo. Quant si belləəəəə!

Marta Cavicchioni, scenografa per il cinema e la Tv, illustratrice, scultrice, pittrice, grafica, artista della cartapesta, sperimentatrice di Land Art e Street Art, ciclista e indomita testarda. Artista sociale. Ogni mezzo è quello giusto per raccontare le trasformazioni. Tra i progetti realizzati a Roma: Memorie di Donne stradarole, vincitore del bando del VIII municipio di Roma, un presidio stabile contro le discriminazioni di genere con la realizzazione di edicole laiche in giro per Garbatella e Uro-boro crisi climatica e umana, una mostra collettiva e una transumanza con la scultura di ERA, un Uro ( bovino selvatici estinto)  per la città. Ora sta ricamando il presente per immaginare futuri e rapporti di attivismo affettuosi.

Desirée Manzato belva abitante del rifugio Agripunk da dove segue e pratica l’antispecismo e tutte le lotte di liberazione. Ha dato vita con David, il suo compagno a questo rifugio che è anche uno spazio sociale multispecie intersezionale ad Ambra, in provincia di Arezzo. Lo spazio che Agripunk da 8 anni cura e migliora è quello di un ex allevamento intensivo di tacchine da carne di Amadori funzionante ed attivo fino al 2014 quando è stato fatto chiudere con una campagna di pressione. Agripunk è alla seconda ristampa del  libro che racconta le storie di resistenza e liberazione delle persone (animali umani e altri animali) che vivono ad Agripunk.

Marina Pierri. Critica televisiva e autora, scrive con particolare attenzione sulla rappresentazione di genere nelle serie tv.Nel 2018 fonda e dirige FeST – Il Festival delle Serie Tv di Milano che, a oggi, si tiene in Triennale. Ha la laurea in semiotica e insegna allo IED. Negli ultimi due anni è apparsa in diverse antologie, tra cui Tutte le ragazze avanti (ADD Editore) e The Game Unplugged (Einaudi). Eroine – Come i personaggi delle serie tv possono aiutarci a fiorire (Edizioni Tlon) è il suo primo libro. Organizza il seminario Streghe, mostri e ombre:il lato oscuro degli archetipi narrativi che si può acquistare on line ma, se ci sono difficoltà a pagare l’intera somma consultare la pagina dedicata a sconti, prestiti e lezioni in cambio di volontariato.

Romina Tassinari è un’artista visuale ecotransfemminista argentina a cui piace amalgamarsi con diversi linguaggi artistici per portare in giro pratiche di arte sociale, intendendo l’arte come un mezzo più che come un fine. Fa parte di Assemblea Corpi e Terra e fa ponte costantemente con esperienze di lotta oltre il charco, quell’oceano che non ci divide ma sempre più ci unisce nelle lotte. Attualmente gira laddove le condizioni di accoglienza e sorellanza ci sono con il suo progetto “Dalla Tierra alla Terra”. Alla campeggia 2022 che come assemblea abbiamo organizzato quest’anno ad Agripunk ha presentato i documentari del ciclo “Storie Dovute” – Historias debidas,  storie di persone in relazione con la comunità di cui sono parte, storie con forte peso di vissuti dove l’AUTODETERMINAZIONE é stata la chiave per creare nuovi rapporti sociocomunitari e politici. Historias debidas è una delle serie più prestigiose della televisione pubblica argentina. Scritta e diretta dalla giornalista e documentarista Ana Cacopardo, la serie mette in luce le principali problematiche sociali e dei diritti umani in Argentina e America Latina dal 2000.

Perché lə streghə? Perché vogliamo raccontare l’idea lanciata da Marta e Romina di realizzare la marea di streghə durante le manifestazioni di novembre in occasione della giornata mondiale contro la violenza patriarcale di genere e, come loro scrivono nella loro proposta “Per arrivare a novembre in una modalità sperimentale e creativa, oltre che politica. Per realzzare questa marea magica che mostri e ci mostri le mostre e la potenza in modo simbolico e pratico. Per risignificare il termine Streghə, riprenderselo, narrando noi le nostre storie partendo dall’eccidio di donne e persone difformi definite streghe dal patriarcato. Perché non ci dobbiamo inventare nulla di nuovo, ma proseguire una storia e riprenderne la narrazione e farla nostra, finalmente. Perché sono un archetipo che sfugge al controllo, mutaforma, mostruoso, solitario e collettivo, che può abbracciare la complessità dei femminismi, delle lotte di autodeterminazione oltre il genere e le lotte contro ogni discriminazione.

Perché tuttə noi, come le streghə, abbiamo un potere in grado di decostruire il sistema patriarcale, paternalistico, abilista, etaista, colonialista e capitalistico.Un potere che fa paura e che va liberato. Vogliamo trasformare un evento che sarebbe effimero in un percorso che includa anche tutte le persone che non fanno parte di collettivi e realtà (le streghə sono spesso solitariə), per chi non si riconosce nelle pratiche di potere, che a volte replichiamo nei nostri spazi, per chi rimane marginale anche nei nostri margini, per attraversare una forza che non ha bisogno di essere autorevole, ma condivisa. Pensiamo che dovremmo creare immaginari comuni con i tempi lunghi che le nostre pratiche richiedono, che possiamo avere una visione che consente di sommare energie non con il tempo del consumo. Perché se chiudiamo gli occhi e proviamo a immaginare una marea di streghə che invade le nostre strade intuiamo la sua potenza semplice e immediata che farà tremare chi pratica oppressione e riempire i nostri cuori di possibilità. Come soggettività ancora facciamo fatica a essere considerate vittime, più facilmente siamo considerate colpevoli, non riconosciamo ancora la nostra potenza.”

video Silvia Federici “La nuova caccia alle streghe”

TRANSfemmINonda – STREGHƏ, UN POTERE CHE FA PAURA

  • Salò – Streghe, Briganti, Diavoli e Santi
  • Ombretta Colli – Tremate tremate (Le streghe son tornate) [1978]
  • Bambole Di Pezza – Le Streghe
  • Por Que Se Fue la Paloma · Pascuala Ilabaca y Fauna
  • Bambole di pezza – Veleno magico

Si ringraziano Marta Cavicchioni e Desirée manzato per le immagini