10 November 2023  /  mari, marte, erika, simona, maria sole, daria, stefania, marielle

L’8 novembre come l’8 di ogni mese Non una di meno scende in piazza in molti territori. In questa giornata ci sono state azioni in tantissime città. A Brescia, Cagliari, Catania, Cuneo, Firenze, Messina, Milano, Padova, Palermo, Pavia, Pisa, Prato, Reggio Emilia, Roma, Torino ci si è ritrovatə in forme diverse ma unitə dal grido #L8SEMPRE e #moltopiùdipanchinerosse

L’8 di ogni mese è il giorno in cui l’Osservatorio Nazionale di Non una di meno  pubblica sul sito i dati del monitoraggio per il contrasto a femminicidi, lesbicidi, transcidi, infanticidi, suicidi di stato e dell’odio sociale e puttanocidi.

Ascoltiamo in questa puntata i contributi dalle piazze di Roma, Palermo, Pisa, Brescia, Cagliari, Messina, Milano.

La violenza di genere non è una emergenza ma è strutturale a questo sistema patriarcale e capitalista basato su gerarchia, potere e dominio. E C’è un nesso tra questa violenza e le pratiche di colonizzazione, occupazione, estrattivismo, sfruttamento e uso per i propri profitti di ogni corpo vivente e della terra stessa. 

Sono 103 tra femminicidi, 3 transcidi di cui duefrettolosamente archiviati come suicidi, più 4 morti ancora in fase di accertamento. Sono almeno 15 i tentati femminicidi e almeno altre 6 le persone coinvolte e uccise perché presenti al momento del femminicidio.

Quello che ci motiva, scrivono dall’osservatorio, è la resistenza e la forza con cui ognuna di queste persone ha lottato per sottrarsi alle norme di genere, ai ruoli di sottomissione per affermare la propria libertà e autodeterminazione, il proprio desiderio di liberazione dalle gabbie reali o virtuali. Persone che incarnano la lunga mano armata del patriarcato con licenza di infliggere pene di morte extragiudiziali” hanno fermato la loro vita, i loro desideri, le loro speranze considerandole loro “oggetto, possedimento, terreno di potere e di conquista e soggiogazione…” si legge in un articolo pubblicato sul sito dell’osservatorio

Le piazze in tante città hanno lanciato le manifestazioni nazionali di Messina e Roma del 25 novembre invitando tuttu a partecipare e a dar vita ad una grande marea indignata e ribelle.

Se la giustizia punitiva ha fallito, se non basta il carcere a fermare la mano degli assassini come abbiamo visto leggendo l’articolo sul femminicidio di Concetta Maruocco, che abbiamo ascoltato nel contributo audio di Marte vuol dire che abbiamo bisogno di un nuovo immaginario come abbiamo già detto nella nostra puntata precedente parlando di giustizia transformativa e vogliamo costruirlo noi in questa società che ci vuole corpi sfruttati, soggiogati, repressi e ci ha e ci avrà come corpi ribelli e dissidenti. A conclusione della puntata la sintesi dell’ articolo a firma di Non una di meno Brescia che ritrovate nel blog dell’osservatorio sempre non solo sul NON ascolto delle persone che denunciano soprattutto se sono razializzate, ma anche di quando in tribunale si motiva l’ssoluzione con il non reiteramento “manifesto” della violenza.

SE VA A CAER 

il patriarcato lo distruggeremo e lo faremo insieme 

Siamo il grido altissimo e feroce dei corpi che per noi per sempre avranno voce 

Ingovernabil3, contro il patriarcato

#moltopiùdipanchinerosse #moltopiùdibraccialetti #moltopiùdicarcere 

TRANSfemmINonda del  10/11/2023 – #L8sempre: verso il 20 e 25 novembre, giornata contro la violenza patriarcale

La nostra colonna sonora oggi è la musica di Sama’ Abdulhadi la prima DJ e produttrice di musica elettronica ad emergere dai territori occupati della Cisgiordania. Il suo è un messaggio universale, che racconta la sua terra attraverso un tipo di techno originale e incisivo, secco e musicale allo stesso tempo.