Gli attacchi alla comunità trans, non binaria e intersex in questi mesi sono stati gravissimi e strategicamente preordinati.
Per questo si è costituita una
rete trans nazionale che ha lanciato una mobilitazione che a partire dal TDOR 2024 sta attraversando i territori di questo paese risuonando anche in Francia e Inghilterra. Da questo percorso è partita anche la
rete trans roma.
In studio con Mari ci sono Esme, Lou, Milo e Raffaele della rete trans nazionale e romana.
Riportiamo alcuni brani dalla convocatoria della manifestazione
L’ispezione al Careggi, le minacce di Gasparri, la nascita di un “centro di terapie riparative” che si camuffa da servizio di consulenza al Gemelli di Roma ospedale privato finanziato abbondantemente dal pubblico, il passaggio in Fascia C di una serie di farmaci necessari alle persone trans, le farmacie che “obiettano” illegalmente,
le dichiarazioni di persone facenti parte della maggioranza di un governo di destra ma anche quelle di ARCilesbica o di altre realtà che si autodefiniscono “femministe radicali” e persino di alcuni esponenti della “sinistra”, sono la traduzione di decenni di eterocissessismo patriarcale. Questi attacchi si inseriscono in un contesto più ampio che ha visto negli ultimi anni il proliferare di leggi anti-trans negli Stati Uniti e in Inghilterra e che oggi sembra replicarsi in Italia e in Francia comportando l’arresto di servizi per la salute trans e l’aumento di violenza transfobica.
Le nostre vite sono già precarie e non restiamo a guardare! Vogliamo che si parta dai nostri corpi, dai nostri desideri. Il sapere è nostro! Rivendichiamo il diritto all’autodeterminazione, all’accessibilitá e al riconoscimento dei percorsi di affermazione di genere.
Si continua a voler invisibilizzare, nascondere, discriminare violentemente e ricacciare negli armadi l’infanzia, l’adolescenza e le persone trans, non binarie e intersex di ogni età che affermano, con la loro stessa esistenza, resistenza e lotta! Conosciamo il portato rivoluzionario di tutti quei corpi che, fuori dai binari delle norme imposte, rivendicano il meraviglioso ventaglio di diversità delle vite! Siamo persone trans, non binarie, intersex e loro alleatu e “per la vita” siamo noi! Una vita senza stigma, giudizi e imposizioni sui nostri corpi tutti. “Disforico” e “incongruente” è il mondo in cui viviamo, non noi! La sofferenza non fa parte della nostra esistenza di persone trans, non binarie e/o intersex ma ci viene imposta come le norme binarie, i ruoli di genere, le gabbie e le frontiere da questa società e dalla sua violenza a tutti i livelli.
Noi però ci siamo esistiamo ed affermiamo la nostra felicità di essere esattamente quello che siamo! e Abbiamo una T*remenda voglia di vivere!
Siamo qui anche per denunciare quello che sta sucedendo nel mondo, a partire dal genocidio in Palestina con la complicità dei governi europei che continuano la corsa alla militarizzazione, che manipolano la narrazione alla ricerca di un consenso estorto, che passa anche dal pink e rainbow washing, dall’usare cioè strumentalmente la lotta delle persone queer palestinesi per dare ad Israele una facciata di democrazia, liberalismo e accoglienza molto lontano dalla realtà e solo al servizio dei profitti dell’industria del turismo e delle alleanze politiche che questo genera. Noi in relazione con il mondo queer palestinese ci siamo e con loro gridiamo #stopgenocidio e #palestinalibera
Siamo qui perché la posta in gioco non è solo il nostro destino di persone trans e non binarie, ma l’autodeterminazione di tutte le soggettività perseguitate da questo governo e oppresse da questo sistema. In gioco c‘è il diritto all’aborto libero, sicuro e gratuito per tutt. Ci sono le nostre vite, le nostre comunità,le famiglie omogenitoriali. Il nostro futuro come quello di tutte le persone accusate di non voler dare figli alla nazione, la nostra dignità come quella di quelle persone giovani a cui viene negato il diritto allo ius soli.
Non ci sarà liberazione per nessun3 se non ci sarà liberazione per tutt3!
Contro ogni discriminazione, patologizzazione e psichiatrizzazione delle nostre vite affermiaamo il diritto alla legge che vogliamo
#Autodeterminazione e #liberazionepertutt”